Vitalizi, scontro Paniz-Taverna: «Sua madre vive in una casa popolare…». L’ira della grillina
Durissimo scontro sui vitalizi a Non è L’Arena, la trasmissione in onda su La7 condotta da Massimo Giletti. Lo scontro è avvenuto tra l’avvocato ed ex parlamentare del Pdl Maurizio Paniz e Paola Taverna: «Troppo comodo difendere i suoi privilegi, perché sua mamma vive in una casa popolare?». «Taccia! Non si permetta di parlare di mia madre…». Sono lontani i tempi in cui i 5S protestavano contro i vitalizi. I 5S sono finiti nell’occhio del ciclone per i mancati rimborsi.
Vitalizi, l’attacco alla grillina
La grillina è finita nell’occhio del ciclone per il caso della madre occupava un appartamento dell’Ater al Quarticciolo (periferia di Roma) dal 1994, anche dopo aver ricevuto lo sfratto. «Alla senatrice Taverna – esordisce Paniz ospite a Non è l’Arena l’ex esponente di Forza Italia – che parla molto di giustizia sociale, ricordo che con i 17mila e rotti euro che prende come vicepresidente del Senato, potrebbe anche prendere sua mamma, toglierla dalla casa popolare, darle un appartamento, pagarle l’affitto e lasciare che quella casa vada a chi ne ha diritto. Ecco, così si fa giustizia sociale, non dimenticando la legalità…capito?».
Un attacco che alla Taverna non è piaciuto: «Avvocato Paniz, prima che una parlamentare io sono una cittadina e non le permetto di parlare di mia madre: non sa neppure come stanno le cose a livello giuridico, ha fatto una delle sue più brutte figure, perché mia madre ha perso una causa che ha fatto legalmente come cittadina…».
Ma ecco che arriva la contro-replica: «Taverna…io so bene come stanno le cose: troppo comodo parlare così. Non si preoccupi, io sono molto preparato…». E la pentastellata si sbottona: «Taccia! Taccia! Mi faccia rispondere, così non glielo consento!». E ancora: “Oggi, mia madre vive a casa mia. Dopo che ha perso la causa l’ho portata via da lì e ora sta con me in un appartamento di cinquanta metri quadri a Torre Maura, alla periferia di Roma. Quindi, Paniz taccia!».
I 5S sono finiti nell’occhio del ciclone per i mancati rimborsi.