Viaggi d’istruzione sospesi per il coronavirus, lo stupore dei bimbi: “La gita era in Cina, mamma?”

24 Feb 2020 13:34 - di Viola Longo
gita

Non importa che siano in un luogo che non ha registrato neanche un sospetto di casi da coronavirus. Centinaia di migliaia di famiglie italiane in queste ore – o nelle prossime che verranno – sono alle prese con la necessità di spiegare ai figli che l’agognata gita scolastica è saltata. E se i più grandi e grandicelli con ogni probabilità si rendono conto da soli di quello che sta accadendo, è per i piccoli e piccolissimi che le famiglie devono trovare un modo adeguato per spiegare il momento.

I dubbi delle famiglie

I genitori si scambiano dubbi e consigli nelle chat. C’è chi spiega che finora si era limitato a dire ai figli di lavare più spesso le mani, senza per altro ottenere l’effetto sperato; chi vorrebbe evitare di dover affrontare l’argomento e punta su strategia di distrazione, magari contando sul carnevale; chi riferisce che i figli sanno; chi spiega di essersi premurato di tranquillizzarli, sebbene loro non risultassero poi troppo preoccupati.

Lo stupore dei più piccoli: “La gita era in Cina?”

Un po’ tutti alla fine prendono atto che la questione non può essere nascosta più di tanto, anche perché evitare di parlarne, con le tv sintonizzate su Tg che sembrano bollettini di guerra, è un po’ come evitare di parlare dell’elefante in salotto. “Se gli amichetti sanno, proverò a spiegarlo anche ai miei”, prende atto qualche mamma. Mentre altre sono andate più per le vie spicce, semplicemente comunicando che la gita era saltata per il coronavirus. E ricevendone in cambio una risposta disarmante: “Perché, la gita era in Cina, mamma?”.

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