Trump: «Contro me persone corrotte e disoneste». Standing ovation al National Prayer Breakfast
Accolto con una standing ovation al suo arrivo al National Prayer Breakfast, Donald Trump ha accusato «alcune persone molto disoneste e corrotte» di aver fatto attraversare a lui ed ai Repubblicani «una prova terribile alludendo, così, alla questione dell’impeachment.
«La mia famiglia, il presidente, il nostro Paese.. politici corrotti hanno fatto di tutto per distruggerci», ha affondato Trump. Puntando il dito contro la macchina da guerra messa in piedi dai suoi nemici per sovvertire l’esito delle elezioni che avevano consegnato democraticamente a Trump il Paese.
Il leader della Casa Bianca ha poi detto di «non amare la gente che usa la sua fede come giustificazione per fare ciò che sa essere sbagliato. Nè – ha aggiunto – mi piace la gente che dice “Prego per te” quando sa che non è così».
Applausi lunghi e calorosi hanno accolto Trump al suo ingresso nella sala del Washington Hilton dove si tiene la National Prayer Breakfast.
All’evento bipartisan al quale partecipano, ogni anno, centinaia di persone, tra cui invitati stranieri – per l’Italia Giorgia Meloni – Trump ha mostrato ai presenti una copia del “Washington Post” con il titolo “Assolto“. Una soddisfazione non da poco considerando che il Whashington Post è il suo nemico numero uno.
Trump ha poi fatto riferimento al processo di impeachment che si è concluso ieri al Senato e che lo ha visto vincere contro i Democratici. Ma una sua prima dichiarazione ufficiale in proposito è attesa per le 18 ora italiana alla Casa Bianca.
Sono passate appena 18 ore dalla decisione del Senato di respingere sia l’accusa di abuso di potere sia quella di ostruzione al Congresso. Quel momento, cristallizzato dal gesto stizzoso e isterico di Nancy Pelosi, terza carica dello Stato. Che strappa, alle spalle del presidente, i fogli con il discorso di Trump. Eppure sembra già tutto così lontano. Consegnato, oramai, alla Storia. Quei 52 voti a favore e 48 contrari. Che chiudono il capitolo dell’impeachment. E assolvono Trump. Rafforzandone l’immagine di fronte al mondo. Rendendolo molto più forte e temibile di prima. Mettendo all’angolo i suoi detrattori. Riducendoli ad un misero incidente di percorso.
Oramai alle spalle dell’inquilino della Casa Bianca c’è quella battaglia durata mesi. Non ci sono le condizioni perché il presidente degli Stati Uniti venga rimosso dal suo incarico. E questo che ha detto, chiaramente, il Senato.
I Democratici incassano, consapevoli che, a questo punto, la strada si farà ancora più in salita per loro. Non sono riusciti a incrinare il muro eretto da Trump e dai Repubblicani. Se si esclude il “tradimento” di Mitt Romney, ex-candidato – repubblicano – alla Casa Bianca. Che ha votato contro il presidente per l’accusa di abuso di potere. E si è allineato ai Democratici.
Ora tutta l’attenzione si sposta sulla campagna elettorale. Il 3 novembre 2020, giorno della possibile rielezione, sembra ancora lontanissimo. Ma è, invece, dietro l’angolo. E a portata di mano per Trump. Che guarda, con soddisfazione, al disastro di queste ore fra le fila dei democratici.
Tramortiti dall’esito del voto sull’impeachment e dal pasticciaccio del voto in Iowa faticano persino a capacitarsi del gesto, inelegante e nevrotico di Nancy Pelosi.
«Pelosi non ha stracciato il discorso sullo stato dell’Unione, ha stracciato la Costituzione», ha commentato con estrema durezza il vicepresidente americano Mike Pence. Che in qualità di presidente del Senato era, come sempre, al fianco della speaker.
Lei ha replicato gelida e indispettita. Per giustificare quel gesto inedito e clamoroso di fronte alle telecamere di mezzo mondo. Pronte a cogliere ogni dettaglio. ogni smorfia, ogni occhiata.
«Trump ha fatto a pezzi la verità. Io ho fatto a pezzi il suo discorso. Che è un manifesto di bugie. Del resto – ha poi aggiunto a corollario – era la cosa più cortese da fare considerando quali potevano essere le alternative…». La sconfitta è bruciante e freschissima. Ma nei prossimi mesi le cose non andranno meglio per i Democratici.
sembra di sentir parlare Berlusconi.
Comunque, spero che non sia rieletto e che, gli USA, tornino ad avere rispetto dell’ambiente nella tutela delle nuove generazioni.
Qualunque cosa di cui lui possa vantarsi, bisogna vedere a quale prezzo e’ stato raggiunto.
Anche un cane alla catena mangia tutti i giorni ma che vita sarebbe mai.
Quest’ultima, la dico soprattutto per gli Italiani che si stanno affidando a qualcosa che mi par persino peggiore di Trump….