Thyssen, respinti i ricorsi dei manager: sconteranno (ma solo 5 anni) in un carcere tedesco
Sconteranno, ma solo per 5 anni, la pena nelle carceri tedesche i due manager della Thyssen Harald Espenhahn di Thyssen e Gerard Priegnitz, condannati in via definitiva il 13 maggio 2016 da un Tribunale italiano a 9 anni e 8 mesi e 6 anni e 3 mesi rispettivamente per il rogo del 2007 in cui persero la vita sette operai.
La Corte distrettuale di Essen. ha respinto i ricorsi in appello dell’ex-amministratore Harald Espenhahn di Thyssen e del dirigente Gerard Priegnitz della stessa azienda tedesca. E ha dichiarato attuabili le condanne pronunciate in Italia. Ma ha anche adeguato la pena detentiva a quelle previste dalla legge tedesca.
A 12 anni dalla tragedia nella sede italiana di Thyssen
E dunque, a dodici anni dalla tragedia, dopo la sentenza di oggi, i due ex-manager verranno incarcerati in Germania.
A pronunciare la sentenza che mette la parola fine alla vicenda è stata la seconda sezione penale del Tribunale regionale superiore di Hamm. Che, secondo quanto reso noto oggi, ha respinto in quanto infondati – il 23 gennaio scorso – i ricorsi presentati dai due imputati.
I due ex-manager di Thyssen avevano fatto ricorso contro le decisioni del Tribunale regionale di Essen del 17 gennaio 2019 e del 4 febbraio 2019. Che avevano dichiarato ricevibile l’esecuzione di una sentenza italiana nei loro confronti adeguando la pena alle leggi tedesche.
La Cassazione italiana aveva pronunciato la sentenza nel 2016. E aveva confermato le condanne inflitte nel secondo processo d’appello di Torino nei confronti dei sei imputati.
Una nuvola di fuoco e olio bollente uccise 7 operai della Thyssen
Un’esplosione di olio incandescente aveva travolto, come una nuvola di fuoco, i sette operai della Thyssen a Corso Regina Margherita a Torino la notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007. Alcuni erano morti all’istante, altri dopo diversi giorni di agonia.
Giusto un anno fa, il 22 febbraio del 2019, la Sezione esecuzioni penali del Tribunale di Essen aveva dichiarato ammissibile l’esecuzione della sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Torino il 29 maggio 2015 nei confronti di Herald Espenhahn e di Gerald Priegnitz.
In realtà gli imputati erano sei. Ma quattro manager avevano iniziato subito a scontare le loro condanne, lo stesso giorno del verdetto della Cassazione. Espenhahn e Priegnitz erano, invece, rientrati in Germania contestando che i procedimenti giudiziari italiani si fossero svolti correttamente. Ora la svolta.