Spacciatore di cocaina “arrotondava” col reddito di cittadinanza. Grazie, Di Maio…

8 Feb 2020 13:47 - di Monica Pucci

Il premier Conte lo difende, anzi, vuole raddoppiare i fondi per il reddito di cittadinanza. Intanto però i casi di tuffe di chi incassava senza averne diritto o di criminali che “arrotondano” col sussidio, si moltiplicano. L’ultimo caso clamoroso arriva da Roma, dove un pusher è stato scoperto dalle Fiamme Gialle.

Pusher col reddito di cittadinanza

Ufficialmente disoccupato, spacciava cocaina e percepiva il Reddito di cittadinanza. Scoperto dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, l’uomo è stato trovato in possesso di 62 dosi e 5.700 euro in contanti durante una perquisizione in un appartamento nella zona di Mezzocammino. Il Tribunale di Roma, oltre a convalidare l’arresto e a disporre la misura cautelare per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, ha disposto la sospensione del Reddito, in attesa del giudizio.

Un altro “truffatore” faceva affari e incassava il sussidio

I finanzieri del Comando Provinciale di Roma sono riusciti inoltre a smascherare un altro uomo che percepiva il Reddito di cittadinanza. E intanto faceva affari con la rivendita di ricambi auto online conseguendo proventi ‘in nero’. Denunciato all’autorità giudiziaria, i militari stanno ora ricostruendo il suo giro d’affari allo scopo di segnalarlo all’Agenzia delle Entrate. In entrambi i casi, la Finanza ha interessato gli uffici dell’Inps per la revoca del beneficio e il recupero delle somme erogate indebitamente.

Il Pd propone modifiche

Una delle proposte di riforma del reddito di cittadinanza arriva dalla sottosegretaria al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Francesca Puglisi. In un’intervista al Corriere della Sera ha parlato della necessità di apportare delle migliorie al sistema del reddito di cittadinanza. Specie per ciò che riguarda l’aspetto occupazionale.

Per l’esponente del PD l’obiettivo è fare in modo che i beneficiari possano accettare anche lavori a tempo parziale e a basso reddito. Inoltre rileva la necessità di separare la situazione di ogni singolo componente del nucleo familiare da colui che percepisce il reddito di cittadinanza. Altrimenti il disincentivo al lavoro è maggiore.

 

 

Commenti

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  • GIUSEPPE MOSCHETTO 9 Febbraio 2020

    …..E QUESTA CLASSE POLITICA CHE NON SI DECIDE ANCORA DI ABROGARE QUESTA PORCATA DI “REDDITO DI CITTADINANZA”, FERMO RESTANDO CHE L’AIUTO A CHI HA DIFFICOLTA’ E’ SACROSANTO