Soros scatenato: elogia le Sardine, deride Salvini, insulta Trump e sulla lira non si pente…

2 Feb 2020 17:28 - di Tito Flavi

Sì, ancora lui, ancora George Soros. A 89 anni, il magnate “filantropo” della finanza ha ancora voglia di spadroneggiare nel mondo. Con un accanimento particolare nei confronti dell’Italia. Le Sardine sono per lui un motivo di «speranza». «Un movimento dal basso, che ha davvero fatto arrabbiare… come si chiama? Ah sì, Salvini». In poche righe, Soros è riuscito a dire che le Sardine sono nel suo cuore . E c’è da giurare non gli mancherà modo di rendere “tangibile”, a suon di “verdoni”, questa sua simpatia. E potrebbe averlo anche già fatto. È riuscito, Soros, a dire nelle stesse pochissime righe, che Salvini è un suo nemico, facendo finta, per deriderlo, di non ricordare il suo nome. Tutto questo  il “filantropo” miliardario lo dice in una intervista al Corriere della Sera. Intervista concessa per lanciare il suo nuovo libro che martedì esce in Italia: Democrazia! Elogio della società aperta (Einaudi).

È un Soros davvero scatenato quello che parla al Corriere. Un Soros che si permette di insultare impunemente Donald Trump.  «Ha molto talento a convincere la gente, ma è un truffatore e un narcisista E che minaccia anche Zuckerberg. «Facebook, che è stata molto strumentale nella sua elezione nel 2016 (di Trump n.d.r.) , può ancora pubblicare le dichiarazioni dei candidati senza essere legalmente responsabile, se non corrispondono alla verità, perché la legge non è cambiata e non cambierà finché Trump sarà al potere. Perciò Facebook rappresenta un grande aiuto per Trump, che sa usare i social media e li sfrutta. Il problema è che per Zuckerberg il principio guida è massimizzare i profitti».

Il “filantropo” fa anche l’impudente. «Critico gli eccessi e i mercati senza controllo, credo che i mercati vadano regolamentati. Le mie critiche però fanno male a molte persone ricche e potenti, perciò è naturale che mi vogliano distruggere, perché colpisco i loro interessi. E mi attaccano non solo i ricchi, ma in misura sempre maggiore anche i politici». Capito? Soros dice che i “mercati devono essere regolati”. Roba da non crederci…

Ma dove Soros ci fa proprio uscire fuori dai gangheri è quando rivendica con orgoglio l’infame speculazione contro la lira del 1992. «Nessun rimpianto, ho semplicemente anticipato gli eventi. Perciò lo considero un mio successo. Ho sempre agito nel rispetto delle regole».  E pensare che uno così trova solerti apologeti in Italia.

Commenti

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  • Zeffirino 3 Febbraio 2020

    Miserabile fallito moralmente e professionalmente.

  • valerie 3 Febbraio 2020

    Non me ne vogliano i giornalisti del Secolo se faccio una piccola correzione; ‘apologeta’ significa un’altra cosa; chi fa i servizietti per denaro si chiama ‘peripatetica’. Al maschile si potrebbe fare confusione con un’illustre scuola di filosofi, per cui sarebbe opportuno chiamarli simpaticamente ‘marchettari’.

  • Pino 3 Febbraio 2020

    Un mondo colmo di violenza contro uomini, donne, nazioni stabili, destabilizzate da una persona che ha accumulato e continua a farlo; capitali senza misura e senza conoscenza vera del modo con cui li ha accumulati che , con certezza sono stati prodotti con sfruttamento dell’umanità usata, i cui proventi vengono impegnati a destabilizzare per sfruttare meglio altra umanità? Ha quasi novant’anni ! E si esita a considerarlo diverso da un qualunque delinquente che una normale società neutralizzerebbe senza grandi patemi d’animo? Questo è il vero limite delle nostre ‘societas’, avere dimenticato che a mali estremi anche i rimedii devono essere estremi ! Una delle rare volte in cui richiamo alla mente un’antico avverso motto: “colpirne uno per educarne cento”.