Coronavirus, Senaldi una furia da Floris: “Il razzismo sta solo nella testa di chi lo denuncia” (video)

26 Feb 2020 18:05 - di Alberto Consoli
Senaldi

Senaldi non si tiene. A DiMartedì si parla di  coronavirus. C’è sempre tra gli ospiti chi tenta di minimizzare, di difendere l’indifendibile governo Conte. Qualcuno ha ancora il coraggio di considerare esagerate le quarantene chieste da subito dai governatori del Nord per chi rientrava dalla Cina. In studio da Floris è la scrittrice Maura Gancitano a fare questa parte con motivazioni capziose. Ma ha di fronte, sia pure in collegamento, il direttore di Libero  Pietro Senaldi. 

Senaldi: “Anche Burioni è razzista?”

Che non gliele manda a dire. Senaldi entra subito nel merito e zittisce Maura Gancitano con queste considerazioni: “Ma allora anche Roberto Burioni è ideologico e razzista quando diceva che bisognava mettere in quarantena chi arrivava dalla Cina?” Se  francesi e spagnoli non vogliono far sbarcare  gli italiani sono razzisti? Io secondo lei  – incalza Senaldi – mi devo considerare discriminato perché non sono a Roma, ma a Milano? Ho la sensazione che il razzismo sia solo nel cervello di chi la denuncia”. Non è la prima volta che Senaldi, spesso ospite di Floris, bacchetta con efficacia chi tenta di veicolare una narrazione avulsa dalla realtà.

“Siamo meno preparati di altri Paesi”

La sequela di domande provocatorie di Senaldi per la scrittice sono rivolte a lei e a chi accusa di razzismo tutti coloro che in tempi non sospetti avevano denunciato le falle nella sicurezza. La “maestrina” Gancitano scuote il capo, ma Senaldi  conclude il ragionamento tra gli applausi del pubblico di “Dimartedì”. La realtà è un’altra “Semplicemente forse siamo colpiti più degli altri da un virus che non conosce razza o colore perché siamo meno preparati degli altri e  abbiamo una classe politica meno pronta che in altri Paesi”. Lei insiste, si arrampica sugli specchi ma non si capisce esattamente dove vuole parare.

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