Salvini: processatemi pure. Io stanco di passare per criminale, e voi che ridete mi fate pena…
Matteo Salvini parla al Senato: processatemi, chiariamo davanti a un giudice se sono un sequestratore oppure no. Il leader della Lega chiede ai suoi di uscire dall’aula per il voto sulla nave Gregoretti. “Facciamo decidere a un giudice, usciamo da quest’aula e facciamo decidere lui. Ormai il re è nudo, potete andare avanti qualche mese o settimana ma in democrazia il giudizio lo dà il popolo”.
Prima di prendere la parola in aula Salvini ha twittato una frase Ezra Pound: “Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui'”.
Un discorso pieno di battute taglienti, a cominciare da quella rivolta al governo: “Se c’è chi scappa è tra i banchi del governo”. Un intervento partito tra le contestazioni che si sono infittite quando Salvini ha citato i figli. “I mie figli – ha detto – devono sapere che io non sono un sequestratore”. A chi lo interrompeva ha replicato: “Voi non avete un figlio che stamattina andando a scuola mi ha scritto ‘forza papà'”.
Il leader della Lega ha ribadito di essere convinto di aver fatto il proprio dovere, come recita l’articolo 52 della Costituzione: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.
Salvini: la Lega ha mantenuto le promesse
“Io ritengo di avere difeso la mia Patria, al processo rivendicherò con orgoglio quello che ho fatto, anche i decreti sicurezza che ora qualcuno vorrebbe cancellare senza averli letti. Tutti sapevano che votando Lega noi ci impegnavamo a bloccare gli sbarchi clandestini, non ne abbiamo mai fatto mistero. La Lega ha mantenuto le promesse fatte agli elettori, una cosa cui gli italiani non sono più abituati”.
Salvini ha chiarito che vuole il sì al processo perché – ha detto – “sono stufo di impeganre quest’aula ora con la Diciotti e poi con la Gregoretti e ancora con Carola. E su una questione che a me sembra lampante. Mi spiace che quest’aula perda tempo perseguendo Salvini. Chiariamo finalmente davanti a un giudice se sono un sequestratore o no, e poi sarei un sequestratore bizzarro perché questi sequestrati li abbiamo presi noi in acque maltesi perché il governo maltese ci ha chiesto aiuto”.
Salvini: con i buonisti 15mila cadaveri in tre anni
Salvini ha aggiunto che con le politiche migratorie da lui seguite sono state salvate vite umane mentre “i buonisti con le loro politiche di immigrazione hanno creato 15mila cadaveri in tre anni”.
A chi interrompeva con risate e borbottii il suo intervento Salvini ha replicato: “Voi di democratico non avete nulla, mi ricordo il titolo di un importante quotidiano “Cancellare Salvini”, se altri giornali lo avessero scritto sarebbero arrivati i caschi blu, io non ho nemici ma solo avversari. Voi che ridete mi fate pena”.
Ha quindi concluso dicendo che i suoi gli hanno chiesto fino all’ultimo di ripensarci: “Invece andiamo diritti, non ne posso più di passare per criminale, ho difeso solo i confini del mio paese”. E cita, dopo Pound, anche Montanelli: “Combattete per quello in cui credete”.
Nell’aula del Senato oggi era presente anche Giorgia Meloni: “Sono qui al Senato – ha detto – per manifestare solidarietà a Matteo Salvini” che rischia di andare a processo “perché ha fatto il suo lavoro, quello per cui lo hanno scelto gli elettori. Se un ministro non può fare il suo lavoro, la democrazia è finita”.
Non si venga a raccontare che nella magistratura non c’è partigianeria politica e, guarda caso, solo a senso unico, là dove la sinistra ha potuto ben radicarsi grazie all’attaccamento al potere della Democrazia cristiana dormiente. Nel caso Salvini, ancora una volta assistiamo alla creatività giuridica che ricorre a un termine d’accusa assurdo e quanto meno improprio: “sequestro di persona”. Salvini confessi in tribunale e dichiari l’importo del riscatto di solito richiesto ai famigliari dei sequestrati e col quale si è arricchito. Siamo al ridicolo.
Chi dovesse in futuro votare qualcuno degli omminicchi e quaquaraquà che si sono spesi per avviare un processo grottesco e infame contro Salvini, che non riescono a ridimensionare nel consenso popolare, merita di essere rappresentato da questa razzumaglia di gaglioffi. Sentito Del Rio a Porta a Porta tenendo a portata di mano una confezione di maalox : antidoto indispensabile per reggere un così imbelle personaggio degno rappresentante della peggiore classe politica di questo sventurato Paese.
Salvini si è arreso al suo amico Davigo?
“Nell’aula del Senato oggi era presente anche Giorgia Meloni: “Sono qui al Senato – ha detto – per manifestare solidarietà a Matteo Salvini” che rischia di andare a processo “perché ha fatto il suo lavoro, quello per cui lo hanno scelto gli elettori. Se un ministro non può fare il suo lavoro, la democrazia è finita”.
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Sottoscrivo totalmente quanto affermato dalla nostra Giorgia Meloni.
Concludo affermando che gli attuali parlamentari della maggioranza sono totalmente inaffidabili, beceri, incapaci e degni delle purghe staliniane.
Non è proprio possibile avere ogni pur minimo dialogo con ciascuno di loro. Mi auguro che questa lezione serva sia a FI che alla Lega.