Rifiuti nel Lazio: impianti semivuoti ma paghiamo il doppio per portarli fuori regione. Il caso Rida Ambiente

27 Feb 2020 14:43 - di Redazione
Rifiuti

Nel Lazio gli impianti sono semivuoti ma si paga il doppio per portare i rifiuti fuori regione. Ad Aprilia l’impianto della Rida Ambiente lavora a mezzo servizio. Come riporta il sito 7 Colli.it, secondo l’autorizzazione della Regione Lazio potrebbe trattare oltre 400mila tonnellate di rifiuti all’anno. Ma nell’impianto di trattamento ai margini della via Pontina di rifiuti ne arrivano meno della metà. È quanto denuncia in una lettera Fabio Altissimi, presidente del cda che amministra l’impianto. Lettera che è stata inviata a tutti i soggetti istituzionali interessati, nessuno escluso.

Rifiuti, c’è chi viene lasciato a mezzo servizio

Dovranno rispondere la Regione Lazio nella persona dell’assessore Massimiliano Valeriani e della direttrice delle politiche ambientali e ciclo dei rifiuti Flaminia Tosini. Ma sono interpellati anche il presidente Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Virginia Raggi. La lettera è stata inviata anche ai vertici dell’Ama e alla Corte dei Conti. La domanda è semplice e diretta. Se c’è un’emergenza rifiuti nella capitale, perché si porta la spazzatura fuori Regione pagando di più? A maggior ragione secondo Rida, quando c’è un impianto che sarebbe in grado di dare una grossa mano. Ma che viene lasciato lavorare a mezzo servizio.

Rifiuti, la lettera della Rida Ambiente

«Appare paradossale – si legge nella lettera – e certamente sotto gli occhi di tutti quanto accaduto da 14 mesi ad oggi. E cioè  a partire dall’incendio dell’impianto di via Salaria. Impianti di trattamento meccanico riavviati dalla Regione Lazio e messi in funzione a pieni regimi. Termovalorizzatori che in soli 14 mesi diminuiscono di 120mila tonnellate annue la disponibilità fino a quel momento contrattualizzate col nostro impianto. Discariche laziali che pur a fronte di provvedimenti del Tar Lazio e determinazioni regionali, non si rendono disponibili ad effettuare la omologa dei rifiuti prodotti dal nostro impianto».

I rifiuti indifferenziati portati fuori

E poi ancora: «Ama che, all’esito di istruttorie carenti, si determina dopo 5 anni di collaborazione a non avvalersi più dell’impianto della Rida Ambiente. La conseguenza di  tali circostanze è che un impianto tbn viene utilizzato per meno della metà di quanto autorizzato.  E nel frattempo si esportano fuori  regione rifiuti indifferenziati con accordi interregionali emessi dalla Regione Lazio a costi e impatto ambientale sempre più alti».  L’impianto scrive Altissimi, è autorizzato a trattare oltre 409mila tonnellate di rifiuti.

Tariffe alle stelle

Portare in discarica i rifiuti ha un costo che aumenta se la spazzatura portata fuori Regione. E le amministrazioni pagano, scrive  7Colli.it, con i soldi delle tasse dei cittadini. E della bolletta Tari che arriva puntuale ad ogni famiglia. Le tariffe sono fissate dalla Regione Lazio, ed è qui che scoppia la guerra. Qualcosa non quadra, almeno secondo Fabio Altissimi. Nella sua lettera snocciola cifre e numeri precisi. Gli affidamenti dei rifiuti verso gli impianti di trattamento laziali e i relativi corrispettivi sono fissati in una determinazione regionale, la 9 del 2020. Ma sempre secondo Altissimi, l’offerta della Rida Ambiente di trattare il rifiuto per 80 euro a tonnellata sarebbe stata giudicata dalla Regione troppo alta. E quindi non conveniente. Peccato che sugli altri impianti di trattamento dei rifiuti del Lazio, i costi di conferimento autorizzati sarebbero pari a circa il doppio.

 

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  • Alberto 28 Febbraio 2020

    Evviva. Sempre mejo.