L’Ue mette in quarantena gli eurodeputati italiani. Fidanza: “Una discriminazione arbitraria”
Tutti in quarantena. E poco importa che non abbiano avuto contatti con la “zona rossa”. È la decisione presa dal Parlamento europeo nei confronti dei deputati italiani che hanno avuto contatti con le Regioni interessate dal maggior numero di contagi da coronavirus. Dunque, banditi per 14 giorni tutti gli eurodeputati che nelle ultime due settimane hanno visitato Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Banditi loro e anche le persone dei loro staff, per le quali sono raccomandate le stesse misure. La decisione, che ha dell’incredibile, è stata confermata sulla sua pagina Facebook dal deputato europeo di FdI, Carlo Fidanza.
Fidanza: “Una decisione assurda”
“Ebbene sì, con una decisione assurda, il Parlamento europeo ci ha messo in quarantena. Quello che da noi viene previsto soltanto per chi risiede o ha avuto contatti con la zona rossa viene arbitrariamente esteso ai parlamentari eletti in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte”, ha denunciato Fidanza.
Ma per francesi e tedeschi nessuna limitazione
“Ovviamente – ha sottolineato l’esponente di FdI – nessuna limitazione ai colleghi francesi o tedeschi che vengono dalle zone dove ci sono stati i pochi (troppo pochi) casi segnalati. Inaccettabile”. “Il nostro diritto/dovere di rappresentarvi non può essere compresso senza motivo. Ci faremo sentire!”, ha quindi avvertito Fidanza, spiegando di essersi fatto “promotore di una lettera dei capidelegazione italiani indirizzata ai vertici del Parlamento affinché prevalga il buon senso. E non si proceda – ha concluso – ad una arbitraria discriminazione degli europarlamentari italiani”.
Non avete ancora capito che è ora da uscire da quel carrozzone di maiali. Referendum e uscita avremmo dei sacrifici da fare ma dopo staremmo molto meglio che con un pattume umano di dementi burocrati.