La sinistra non può parlare di giustizia nel nome di Pannella e Tortora: ecco perché

13 Feb 2020 16:32 - di Rosa Criscuolo
giustizia

Giustizia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo di Rosa Criscuolo, membro nazionale dell’Associazione Luca Coscioni

Non è andato giù  ai radicali il richiamo alla battaglia sulla giustizia giusta evocando Pannella ed Enzo Tortora alla maniera renziana. La verità è che sembra essere stato fatto più per far bella figura o per abbellire lo sfondo dell’ Assemblea di Italia Viva a Cinecittà . La battaglia contro l’ abrogazione della prescrizione sembra un po’ più un’ arma ricattatoria verso il Governo. E questo è troppo cinico addirittura per un radicale che crede nella battaglia dello Stato di diritto .

L’Italia sarà il paese di Enzo Tortora, come ha dichiarato Matteo Renzi, ma Napoli è la sua città. E realizzare a fronte di questa plateale battaglia che il neopartito di Italia Viva appoggi la candidatura al Senato per le suppletive di Sandro Ruotolo è troppo. Questi rappresenta una lotta per la legalità estranea al metodo radicale ed evoca più i modelli di Di Pietro ed Ingroia. Tanto è vero che il sindaco di Napoli ha rivendicato la paternità della candidatura più volte.

Se non bastasse Matteo Renzi non rammenta nemmeno che il neo parlamentare Sandro Gozi fu gravemente inquisito in un’ inchiesta flop di Luigi De Magistris conosciuta come ” Why Not”. O forse non ne è a conoscenza il suo braccio armato napoletano Gennaro Migliore . La scelta dell’ appoggio del candidato del sindaco di Napoli non sembra essere una delle più felici anche da parte del Pd.  Che ha rinunciato addirittura a presentarne uno su; a differenza del Movimento cinque stelle che ha puntato su Luigi Napolitano.

Guerra intestina nella sinistra

La guerra intestina della sinistra è davanti agli occhi di tutti. E pare che Vincenzo De Luca non voglia cedere di un passo rispetto alle sollecitazioni di rinunciare alla candidatura alla presidenza della Campania. Una cosa è certa però: che la battaglia per la giustizia giusta per i radicali, come ricorda Marco Perduca in un recente articolo, riguardano: amnistia ed indulto, separazione delle carriere; abolizione dell’ obbligatorietà dell’ azione penale;  responsabilità civile diretta dei magistrati; riforma dell’ elezione dei membri del csm; definitiva riforma della custodia cautelare in carcere; uso delle pene alternative.

Giustizia giusta, non c’è solo la prescrizione

Ancora: abolizione dell’ ergastolo ostativo; depenalizzazione di tutti i comportamenti che non hanno vittime dirette: introduzione del reato di tortura come codificato dalla convenzione Onu; definitiva abolizione degli opg;  abolizione degli incarichi extragiudiziari; equiparazione dei termini perentori per tutti i soggetti coinvolti in un provvedimento. La battaglia per la giustizia giusta non è solo la “prescrizione” , un lodo possibile come pezza a colori, il ritorno alla riforma Orlando o qualsiasi altra idea per arginare i danni provocati dalla bancarotta culturale e giudiziaria della politica e della magistratur . La battaglia per la giustizia giusta non si fa con le “cartoline” giganti .

Rosa Criscuolo è , membro nazionale dell’Associazione Luca Coscioni

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