Il Sanlorenzo – Roma

2 Feb 2020 0:01 - di Redazione

Il Sanlorenzo
Via dei Chiavari, 4/5 – 00186 Roma
Tel. 06/6865097
Sito Internet: www.ilsanlorenzo.it

Tipologia: pesce
Prezzi: antipasti 28/32€, primi 26/36€, secondi 33/55€
Giorno di chiusura: Domenica
OFFERTA
Quando si pensa a una cucina di mare di alto livello nel centro di Roma, uno dei primi ristoranti che viene in mente è Il Sanlorenzo, elegante ritrovo che deve il suo nome al quartiere che ha tenuto a battesimo i gestori con la splendida avventura di Vinarium. Di anni ne sono passati e con essi è decisamente cresciuto il livello della proposta a cui ora manca davvero poco per entrare nel Gotha cittadino; ci riferiamo alla dose di ricerca e sperimentazione, qui poco spinta senza che ciò risulti penalizzante, visto che tanti avventori vengono qui per mangiare piatti tradizionali eseguiti alla perfezione. Ed è un peccato la scomparsa del menù degustazione “povero pesce” che a prezzi davvero ragionevoli (65€ negli ultimi tempi) valorizzava il pesce azzurro; ora è rimasto il classico degustazione a 90€ che affianca una scelta alla carta non per tutte le tasche, ma che trova giustificazione nella qualità della materia prima e nella cura delle preparazioni. La nostra esperienza è così cominciata con un ricco cestino del pane e con il gradito omaggio di un mini arancino napoletano con provola affumicata e salame, per proseguire con due ottime tartare di merluzzo e tonno giustamente tagliate a cubetti grandi, e il carpaccio di gambero rosso con scorza di arance, delicato ma a nostro avviso non la preparazione migliore per valorizzare il pregiato crostaceo, in quanto da mangiare raschiando il piatto con la forchetta tanto era sottile. Strepitose, invece, le tagliatelle di seppia al gusto brace con carciofi alla mentuccia e bottarga, dalla cottura millimetrica, così come abbiamo gradito i gamberi con insalata mista su consommè di carne in un riuscito connubio mare monti. È stata poi la volta degli eccellenti spaghetti di farro con acciughe di Ponza, briciole di pane e peperoni alla cenere e dall’altrettanto convincente tonno con cipolle e terra di olive. Chiusura affidata al goloso babà con crema, preceduto da un rinfrescante gelato al mango con barbabietola tagliata a brunoise e seguito da un caffè purtroppo non all’altezza in quanto sottoestratto, accompagnato da una deliziosa mini sfogliatella e da un cubetto di cheesecake ai lamponi quale piccola pasticceria.

AMBIENTE
Una prima sala con la cucina a vista dove consumare un aperitivo in attesa del proprio tavolo, introduce ad altre due sale giocate su livelli differenti. L’insieme è molto elegante, con alti soffitti a volte in mattoni e bei quadri ad arricchire l’insieme; impeccabile la mise en place dei tavoli ben spaziati e dimensionati.

SERVIZIO
Cortese e preciso, eccezion fatta per il vino alla mescita elencato per vitigno: un vero peccato perché approfondendo il discorso con il sommelier risulta chiara la sua competenza che però dovrebbe essere messa a disposizione di tutti e non solo se sollecitata.

Recensione a cura di: Il Saporaio – La Pecora Nera Editore –

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