Il coronavirus diventa un peluche. Lo scopo? Educazione alla salute
Il coronavirus diventa un peluche. Riprodotto così come lo si vede al microscopio, con la sua caratteristica corona data dalla forma delle proteine superficiali (dette non a caso “spike”, spuntoni). Il nuovo coronavirus che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso avrà la sua versione pupazzo “nel giro di un paio di mesi”.
Il debutto sul mercato è previsto “ad aprile”, spiega Andrew Klein, il presidente dell’azienda che lo produrrà, la GiantMicrobes. Ma il peluche coronavirus non sarà un gioco. “Come tutti i ‘Giant microbes’, lo scopo del nostro nuovo prodotto sarà l’educazione alla salute, la conoscenza della biologia” e anche un modo per aumentare “la consapevolezza sulla malattia”, puntualizza Klein, rispondendo dal quartier generale della società, a Stamford, Connecticut (Usa).
Coronavirus, il pupazzo tra qualche mese sarà sul mercato
L’azienda è specializzata nel fabbricare ‘alter ego soffici’ di virus, batteri, cellule e organismi di vario genere. Solo un milione di volte più grandi rispetto alla loro dimensione reale, si spiega sul sito web. Dopo che sono emersi i primi casi di polmonite misteriosa a Wuhan, in Cina, e il nuovo patogeno si è svelato al mondo diventando protagonista di studi e ricerche, “abbiamo ricevuto centinaia di richieste dai nostri clienti e da professionisti della salute pubblica – racconta il presidente della compagnia – per un nuovo prodotto basato sulla Sars e sul nuovo coronavirus. Abbiamo in programma di presentarlo tra qualche mese”.
Il Sars-CoV-2 che tanta sofferenza ha seminato nella vita reale, da peluche potrà fare del bene, in una sorta di catarsi ideale. Come questo possa succedere lo spiega Klein: “Abbiamo in programma di donare una parte del ricavato delle vendite del nostro nuovo coronavirus a un’organizzazione benefica focalizzata sull’istruzione e la ricerca medica. Facciamo lo stesso per molti dei nostri prodotti”, assicura.
I microbi peluche sono molto popolari
Nella lista degli enti che hanno beneficiato dell’attività ‘charity’ dell’azienda figurano dalla ‘Michael J. Fox Foundation’ che si occupa di Parkinson all’Amfar, fondazione per la ricerca sull’Aids, che in linea con il tema trattato era abbinata al peluche del virus dell’Hiv. Negli ambienti universitari e scolastici a indirizzo scientifico, i microbi peluche sono molto popolari. Fra i ‘top seller’ si trovano per esempio il batterio E.Coli, ma anche tutte le varie famiglie di cellule del sangue, dai globuli rossi ai soldati del sistema immunitario, i globuli bianchi. Nella famiglia dei Giant Microbes c’è il cuore e il virus Epstein-Barr portatore della ‘malattia del bacio’, non a caso oggi inserito nell’apposita pagina dedicata a San Valentino sul sito web. C’è il neurone (esaurito al momento), il Dna, e il Rhinovirus responsabile del raffreddore per restare in tema di stagione.