Gualtieri vuole diventare onorevole ed elemosina i voti dei renziani. Ma ci faccia il piacere…

1 Feb 2020 13:04 - di Fortunata Cerri
Gualtieri

«È proprio bravo ‘sto Gualtieri. Pur di recuperare i due voti che Italia Viva ha nel collegio dove si è candidato con tanta improntitudine. Oggi va all’assemblea nazionale del partitino di Renzi ad implorarli di votarlo». La pagina Facebook 7 Colli dedica un articolo alla candidatura di Roberto Gualtieri alle suppletive per il seggio del collegio Roma 1 di Montecitorio, che si terranno il 1° marzo. Il seggio è rimasto vacante dopo che Paolo Gentiloni ha assunto il ruolo di commissario europeo. Gultieri si sconterà con il candidato del centrodestra Maurizio Leo.

Gualtieri e la sua candidatura a Roma

«I renziani  – si legge su 7 Colli – volevano candidare Federica Angeli, giornalista di Repubblica, Zingaretti aveva promesso il collegio lasciato libero da Gentiloni a Cuperlo. Alla fine è spuntato il ministro dell’Economia. Non una prima scelta dunque, ma un ripiego per mediare… Con in più i Cinquestelle che stanno con lui al governo, ma gli si candidano contro alla Camera. Un manicomio che alla fine potrebbe essere favorevole a Maurizio Leo, il candidato del Centrodestra a Roma 1». Che poi davvero non si capisce il motivo per il quale il ministro più potente del governo debba candidarsi a tutti i costi.

La batosta delle tasse

Perché lo fa Roberto Gualtieri?  Si chiede 7 Colli. «Per lo status di deputato? Il ministro dell’Economia ha bisogno di questo? Per lo stipendio? Difficile crederlo. Per l’immunità parlamentare?… Non lo spiega e nessun giornale gli pone le domande. Solo inchini per sua eccellenza che pure ci ha donato 6 miliardi di tasse per quest’anno e 11 per il prossimo. A proposito, sono le tasse che proprio Italia Viva dice di non volere. Oggi o dirà bugie loro o le dirà il partito che lo ospita. Magari Gualtieri confida nella propensione naturale di Matteo Renzi… A noi basterebbe che spiegasse agli italiani – compresi quelli del suo collegio – perché gli ultimi tre mesi del 2019 hanno fatto registrare quella che lo stesso Istat ieri ha definito “una battuta d’arresto” del Pil…». Ma lui su questo punto tace. «Vuole farsi chiamare onorevole, come il più noto Trombetta di Totò. Ma ci faccia il piacere…».

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