Evasione fiscale, dal governo solo proclami. Ecco come si combatte: affondo di Confintesa

5 Feb 2020 16:54 - di Alberto Consoli
Evasione fiscale

L’evasione fiscale si combatte con una seria riforma delle Agenzie Fiscali. Da molti anni ormai tensionie polemiche agitano le Agenzie Fiscali, Entrate, Dogane e Monopoli.  Polemiche esterne ed interne che ne minano efficacia e credibilità. Benché protagonisti indiscussi sul territorio dell’attività di contrasto all’evasione fiscale. Che in Italia, nonostante i tanti proclami dei vari governi, tocca ancora cifre record. E’ ora di cambiare, sul serio”.
Claudia Ratti,  Segretaria Generale di Confintesa FP, è entrata nella riunione con il Sottosegretario al MEF Antonio Misiani molto agguerritae con le idee chiare.

Evasione fiscale: basta proclami

La riunione avea per tema le problematiche delle agenzie fiscali sia dal punto di vista operativo che del trattamento dei suoi dipendenti. La Ratti ha voluto centrare subito il punto:   “Basta con i proclami e con la politica delle manette facili”. “La riforma deve saper rispondere alle esigenze degli utenti e valorizzare anche le professionalità operanti all’interno delle Agenzie Fiscali, delle Dogane e dei Monopoli”.

Il governo passi ai fatti, se ne è capace

“L’Amministrazione e la Politica – conclude la sindacalista- hanno il dovere di riconoscere e premiare le professionalità. Perché considerare i lavoratori tutti inutilmente uguali pur essendo sostanzialmente diversi è deleterio per tutto il sistema. Il Governo passi dalle parole ai fatti”. Carcere per i ‘grandi evasori’, confisca per sproporzione e inasprimento delle pene: sono tutte misure inefficaci. Occorre prevenire e rendere virtuoso il settore. Di solito una riforma di una portata del genere si fa con un approfondimento in Parlamento. Le misure  demagogiche non servono.

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