Coronavirus, nuovi 648 contagi in Cina e 97 morti. Allerta rossa in Corea del Sud
Sono 648 i nuovi casi di coronavirus in Cina portando il numero totale di infezioni a livello nazionale a 76.936. Sono 97 i nuovi decessi, arrivando così a 2.442. Lo affermano le autorità sanitarie cinesi. In Cina quasi tutti i nuovi casi e morti sono stati segnalati nella provincia centrale di Hubei, le cui autorità locali hanno dichiarato che il periodo di incubazione per il coronavirus potrebbe durare fino a 27 giorni, secondo i media statali.
Coronavirus, in Corea del Sud massimo livello di allerta
La Corea del Sud ha deciso di innalzare al livello massimo l’allerta per fronteggiare l’epidemia, dopo che nel Paese asiatico sono stati confermati 123 nuovi contagi e due morti che hanno fatto salire il bilancio a 556 casi e quattro morti. Il presidente Moon Jae, citato dall’agenzia di stampa “Yonhap”, ha affermato che il governo rafforzerà a livello di allerta “rosso” la sua risposta all’emergenza e che le autorità locali adotteranno misure “senza precedenti” per contenere il coronavirus.
Bilancio globale
Il bilancio mondiale del coronavirus sale a 2.461 vittime, secondo la mappa online della statunitense Johns Hopkins University. Stando ai dati pubblicati, i casi confermati di contagio sono 78.766, tra cui i 76 italiani. Sono, invece, 23.133 le persone guarite ad oggi.
Iran, l’ayatollah accusa la stampa straniera di propaganda
In Iran finora, secondo i dati ufficiali, si contano cinque morti a causa del coronavirus. Ma le autorità minimizzano. La Guida Suprema, Ali Khamenei, citato dal suo sito ufficiale ha accusato la stampa straniera ha fatto “propaganda”. Strumentalizzando l’epidemia di coronavirus in Iran, per spingere la popolazione venerdì a non recarsi ai seggi. «La propaganda è iniziata alcuni mesi fa e si è intensificata con l’avvicinarsi delle elezioni e (soprattutto, ndr) negli ultimi due giorni» prima delle elezioni. «con il pretesto di una malattia e un virus», ha detto Khamenei. L’ayatollah ha denunciato la disinformazione «creata dai media stranieri», sottolineando che «non hanno perso una sola opportunità per scoraggiare le persone ad andare a voto».