Coronavirus, fugge da Codogno: i carabinieri lo trovano a Firenze e lo riportano a casa

28 Feb 2020 9:12 - di Redazione

Ha lasciato Codogno (Lodi), violando la “zona rossa”. Ed è scappato a Firenze. Ma nel capoluogo toscano è stato fermato dai carabinieri per un controllo e riportato a casa in Lombardia. Quando i militari che lo hanno fermato a Firenze hanno letto sui documenti “Codogno” hanno capito subito che qualcosa non tornava.

Aveva il permesso di lasciare Codogno per motivi sanitari 

Secondo quanto riferito dal “Corriere della Sera”, sembra che l’uomo avesse un permesso per uscire dalla “zona rossa” per motivi sanitari. Ma avrebbe potuto raggiungere solo l’ospedale dove avrebbe dovuto svolgere un esame e non certo scappare in un’altra regione. Alla fine l’uomo, che sarebbe stato denunciato, è stato riportato a casa grazie all’interessamento della Prefettura di Lodi.

La rabbia dei commercianti

A Codogno c’è chi inizia a uscire e chi è avvilito. Siamo chiusi da venerdì pomeriggio, quando è arrivata l’ordinanza comunale. Qui informazione non c’è, le attività sono chiuse. Stiamo subendo decisioni di governi mai eletti. Non si sa nulla, siamo sospesi in balia di chissà cosa. Ci hanno solo detto che non ci faranno pagare le tasse questo mese: in compenso le pagheremo tutte insieme dal prossimo». Furioso è il barista Emiliano Brizzolari, che parla all’Adnkronos. Alle sue spalle le tazzine sbattono e la gente al bancone danno l’idea per un attimo che al Caffè Grande di via Roma tutto sia tornato alla normalità.

Nel bar di Codogno per capire cosa fare

Non è così. Il rumore di quotidianità al bancone è quello dei commercianti di Codogno.Si sono ritrovati nel suo bar per ragionare sull’emergenza che ha chiuso a forza le loro saracinesche. «Già il commercio è in pessime acque, con questa cosa ci stanno mettendo in ginocchio. Nel mio bar aperto da 20 anni lavorano 4 persone oltre me.Il che significa 4 famiglie di cui iotitolare ho la responsabilità. Con gli altri commercianti di Codogno non escludiamo di riaprire e andare incontro a sanzioni penali. Hanno lasciato aperte le gastronomie, hanno riaperto oggi le edicole. Ma che senso ha? I bar e i ristoranti sono tutti chiusi, ci sono file interminabili ai tabaccai»

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