Coronavirus, 58 casi tra Lombardia e Veneto. Un caso in Piemonte. Il FVG decreta l’emergenza

22 Feb 2020 16:43 - di Redazione

Coronavirus, 58 casi tra Lombardia e Veneto. Un caso anche in Piemonte. Per quanto in particolare riguarda la Lombardia, sono salite a 46 le persone risultate positive al test. Lo fa sapere il presidente della Regione, Attilio Fontana, che sta presiedendo, insieme all’assessore al Welfare, Giulio Gallera, l’Unita’ di crisi e che, in mattinata, ha partecipato ad un vertice in video conferenza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nel computo delle 46 persone infettate rientra anche la donna di 76 anni deceduta al proprio domicilio a Casalpusterlengo e che e’ stata sottoposta a tampone post mortem. In particolare, dei 7 nuovi casi appena confermati rispetto ai 39 gia’ comunicati questa mattina, due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona, uno e’ residente a Sesto San Giovanni (Mi) ed e’ attualmente ricoverato all’ospedale San Raffaele. Quest’ultimo caso era stato anticipato questa mattina dall’Adnkronos. Gli altri 6 provengono dalle zone gia’ interessate dall’infezione. Areu ha inoltre attivato un numero verde riservato agli abitanti dei 10 comuni ricompresi nell’ordinanza firmata ieri dal presidente Fontana e dal ministro Speranza. Il numero e’ 800894545.

Zaia: “No al momento chiusura Carnevale di Venezia”

Per quello che riguarda il Veneto, sono saliti a dodici i casi di persone risultate positive ai test. Tra loro che anche la prima vittima italiana. Il dato aggiornato è stato reso noto dal governatore Luca Zaia, il quale ha confermato che i pazienti sono tutti di Vo’ Euganeo, tranne uno di Mira, in provincia di Venezia.”Il cittadino di Mira, risultato positivo questa mattina al coronavirus, che e’ stato trasferito in terapia intensiva a Padova ha condizioni di salute che ci preoccupano”, aggiunge Zaia. “No almomento a chiusura del Carnevale di venezia”.

Primo contagio anche in Piemonte

Il coronavirus arriva in Piemonte. Un caso di contagio è stato registrato oggi, sabato 22, all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Si tratta di un uomo di 40 anni che ha avuto contatti con alcune delle persone contagiate in Lombardia. Il 40enne al momento, ha un po’ di febbre, ma non sarebbe grave. La famiglia è al momento monitorata. Il 40enne è di Torino e lavora a Cesano Boscone. Due contagiati nella ditta in cui lavora, padre e figlio. Il 40enne ha moglie e due figli, di 8 e 10 anni, che al momento sono monitorati assieme al personale dell’ambulanza e alla squadra di basket in cui gioca il figlio. La conferma del contagio è arrivato dalla Regione Piemonte nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sede della protezione civile di Torino, in corso Marche.

Il Friuli Venezia Giulia decreta lo stato d’emergenza

Il vicegovernatore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, d’intesa con il governatore, ha siglato lo stato di emergenza fino al prossimo 31 luglio per fronteggiare il rischio sanitario da Coronavirus, anche in considerazione dei primi casi di contagio nel territorio italiano e in particolare nella vicina regione del Veneto e in esito della riunione del Comitato operativo di Protezione civile avvenuta oggi. Lo comunica la Regione Friuli Venezia Giulia. Con il decreto dello stato di emergenza la Regione potrà adottare una procedura più agile per l’acquisto di beni, servizi e forniture attraverso un affidamento diretto senza indagini di mercato sopra e sotto soglia comunitarie, per tutto ciò che è necessario per affrontare l’emergenza. In prima battuta la misura è utile per disporre di risorse tali da consentire, ad esempio, di mettere a disposizione le strutture nel caso in cui si rendesse necessario adottare l’isolamento.

Commenti

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  • maurizio pinna 23 Febbraio 2020

    Quel che non accetto della sinistra. Abbiamo visto tutti in tv il Governo riunito per decidere, le facce intelligenti da ricercatori nucleari che la dicevano lunga sulla competenza, avrei voluto ascoltare le loro domande, i loro dubbi e , soprattutto, i loro preziosi suggerimenti.
    Signori del Governo, in TUTTO il mondo efficiente i PIANI DI CONTINGENZA si fanno per tempo e prima, né durante, né dopo e parlo per DATI e FATTI: in Italia tutti le pianificazioni terremoto sono state redatte DOPO!!
    Leggo che il flusso traghettati continua, semplicemente li mettete in quarantena, mi sembra saggio visto che l’Italia, super attrezzata, dispone di centri per quarantena a iosa!

  • maurizio pinna 22 Febbraio 2020

    Nel 1919 la GM era finita da un anno, ma in Russia era in atto una guerra civile tra rossi e bianchi. Vi fu un momento, dopo la discesa in campo di forze straniere anti comuniste, che sembrava andar male per i rossi. E allora ecco comparire massicci gli attacchi mediatici ai bianchi: disumani, razzisti, già allora, affamatori, boicottatori, ecc. Sono passati 100 anni ma i compagni non cambiano, compagni anche i preti perché ormai credo che tutti coloro che non sono in malafede abbiano ben compreso che il compagno Francesco, come tutti i gesuiti sudamericani è un comunista, i compagni non cambiano e, a somiglianza dei bambini piccoli, piagnucolano esclamando “E’ stato lui….”. Tiratevi su le braghe, compagni, è finita la manfrina, l’aria fritta, i colpi di teatro. Nel 1981, in pieno terremoto dell’Irpinia, il Presidente Cossiga, visto l’andazzo passò il potere locale ai militari. Voi non lo farete perché li considerate dei fascisti e contro il pensiero unico pensate che anche il virus si debba fermare. Forse non avete ancora ben compreso che la situazione è da spavento, comunque quando non ce la farete più e sarà giocoforza mollare ricordatevi di Cossiga.