Conte traballa e al suo portavoce Casalino saltano i nervi. Querela a un renziano

16 Feb 2020 18:32 - di Monica Pucci

Il governo Conte vacilla, sotto il peso delle polemiche e delle faide intestine tra Pd e renziani, e il portavoce del premier, Rocco Casalino, ci mette il suo. Dopo aver fatto trapelare indiscrezioni poi bollate come “scherzose” dal suo interlocutore, sulla prospettiva di un governo Conte ter, oggi ha annunciato querela. Per diffamazione, contro un esponente di Italia Viva, che lo aveva attaccato proprio su quegli “spifferi”.

A Conte mancava solo la lite di Casalino…

Il botta e risposta tra l’esponente di Italia Viva, Michele Anzaldi, e il portavoce del premier, Rocco Casalino, si è consumato in mattinata. Su Facebook il renziano va all’attacco di Casalino tornando sull’audio dell’altro giorno e sulle ricostruzioni oggi su alcuni quotidiani smentite seccamente dal Colle, oltre che da Palazzo Chigi.

“Comprensibile l’irritazione del Quirinale per le indiscrezioni infondate fatte uscire sull’incontro con Conte – scrive Anzaldi – ma dopo l’audio di Casalino che ai giornalisti annunciava il Conte Ter c’è poco da stupirsi. La campagna orchestrata dal portavoce di Palazzo Chigi calpesta non solo il Parlamento e i partiti della maggioranza, ma anche la presidenza della Repubblica. Una vergognosa mistificazione, degna del Papocchio di Roberto Benigni”. Parole durissime, quelle dell’esponente di Iv, che postan una clip del film.

La risposta: “Questa è diffamazione”

Nei commenti spunta prontamente la risposta di Casalino, che posta la misura che norma il reato di diffamazione. “Dispositivo dell’art. 595 Codice penale – cita dunque il portavoce del premier -. Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente (1), comunicando con più persone (2), offende l’altrui reputazione, è punito con la  reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato (3), la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a duemilasessantacinque euro”.

Un annuncio di querela, quello di Casalino. Ma la farà davvero, visto l’esistenza dell’audio, come confermato dal direttore del Tempo?

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