Conte lo sfida e Renzi incassa due senatori. In Senato va in scena la farsa: «Presidente, buon lavoro…»

19 Feb 2020 11:04 - di Marta Lima

«Per una settimana quasi tutti i media scrivono: Italia Viva perde pezzi. Poi si riunisce il Parlamento e siamo +2 rispetto a una settimana fa (benvenuta Michela, benvenuto Tommaso). Più ci attaccano, più cresciamo». Lo scrive su Facebook il leader di Italia viva Matteo Renzi. Che aggiunge. «Sarebbe bello parlare della realtà e non inseguire le fake news».

Ieri hanno annunciato il loro passaggio con Iv il senatore Tommaso Cerno del Pd, ex direttore de L’Espresso e condirettore di Repubblica, e la deputata di LeU Michela Rostan. «Considero prescritta mia appartenenza al Pd. Trovo che il progetto politico delle correnti Pd -Zingaretti, Franceschini, Bettini- di progettare un’Italia proporzionale dove i governi e i processi durano in eterno non corrisponde alla mia visione del paese di domani». Queste le parole di Cerno. Che questa mattina, a Palazzo Madanma, ha assistito all’intervento apparentemente “pacifico” di Matteo Renzi, dopo la relazione del premier Conte sul bilancio della Ue. Ma le grandi manovre, nei Palazzi, proseguono…

«Buon lavoro presidente…». Matteo Renzi ha concluso così, tra gli applausi dei parlamentari di Italia Viva, il suo intervento in Aula, al Senato, dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte in vista del vertice straordinario Ue del 20 febbraio. «Sia coraggioso sul quadro finanziario europeo. La proposta Michel è troppo debole e noi dobbiamo avere il coraggio di dirlo». «Ci sono potenze fuori dall’Europa che giocano una partita complicata, mi riferisco alla Turchia, la cui scelta strategica di intervenire prima un Kurdistan poi in Libia, segna un pericolo significativo per la Ue. La Turchia non è un problema italiano ma europeo in questa fase».

Ed ancora. «L’Italia è un contributore netto dell’Unione e sul bilancio Ue non posso nascondere insoddisfazione per la proposta negoziale che sarà portata al tavolo». La proposta del presidente Michel “fatta circolare il 14 febbraio, seppur mostri lievi avanzamenti rispetto” alla “presidenza finlandese”, “resta comunque inadeguata” ha aggiunto il premier. «Una riunione – ha ammesso il presidente del Consiglio – che si preannuncia complessa». E “la nostra posizione – ha assicurato – resta coerente con la risoluzione adottata da questo Parlamento nel dicembre scorso”.

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