Brescia, vigile parcheggia nel posto dei disabili. Massacrato sui social, si suicida
Si è ucciso all’alba con un colpo della sua pistola d’ordinanza il vigile urbano di Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia che il 24 gennaio scorso aveva parcheggiato l’auto di servizio in un posto riservato ai disabili a Bergamo. A nulla erano valse le sue scuse e la decisione di automultarsi: era finito nel tritatutto dei social. L’uomo aveva 44 anni. Ancora da chiarire i motivi esatti del suo gesto.
Quello che è certo è che il vigile era finito sui social, alla gogna, si era scusato e si era anche auto-multato. La vicenda risale al 24 gennaio scorso. Il presidente di una associazione di invalidi aveva notato in via Caniana a Bergamo un’auto della Polizia locale di Palazzolo sull’Oglio posteggiata in modo irregolare. Era nel posto riservato ai disabili. La foto scattata dall’uomo aveva fatto il giro del web ed era stata identificata come quella appartenente all’uomo che poi si è suicidato. L’associazione degli invalidi aveva ricevuto una duplice lettera di scuse, dal comandante e dall’agente che aveva parcheggiato il mezzo. Il quale si era anche automultato.
Ma l’ondata di fango suo social non si era fermata. Nonostante la lettera di scuse inviata dal vigile all’associazione stessa. Il comandante si era dichiarato profondamente rammaricato per l’accaduto “in quanto da anni anch’io opero come volontario nel settore della disabilità e sono particolarmente sensibile alle problematiche che ogni giorno devono essere affrontate dalle persone diversamente abili”. Il vigile, a sua volta, aveva spiegato di aver commesso un errore perché “purtroppo mi sono confuso con la segnaletica, anche se ciò non mi giustifica”, chiedendo inoltre “di considerare le scuse e di continuare a credere nelle istituzioni e nel nostro lavoro”.
Ieri il suicidio, non annunciato e non motivato da nessun biglietti. Ma gli “istigatori” sono facili da trovare: stanno tutti sui social. E l’allarme-suicidi tra le forze dell’ordine diventa sempre più grave.
Occorre maggiore controllo sui social. Quando una persona viene presa di mira in modo ossessivo, è necessario bloccare e chiudere quella pagina. E’ evidente che questo pover’uomo non stava bene psicologicamente per arrivare a tanto, però non si può più permettere la “gogna mediatica”, è una vergogna incivile!
E’ una cosa veramente grave e ripudiante l’offesa, soprattutto con conseguenze così brutte, che si nasconde dietro il Web. Dispiace molto quello che è accaduto a quel signore ma in questi casi emerge la stupida cattiveria della gente, gente con un livello intellettuale pari a zero.. Ma dobbiamo anche dire che la totalità delle istituzioni si è garantito e fatto di tutto per questo atteggiamento dalle persone esasperate da delle istituzioni che ogni giorno dimostrano immancabilmente il peggio e a pagarne le conseguenze sono i cittadini. Quanti pubblici funzionari si sono espressi quando un imprenditore vessato dalle istituzioni stesse (Guardia Finanza, Agenzia delle Entrate, Giustizia) (non tutti gli imprenditori sono evasori o truffaldini) non a retto e si è tolto la vita per ingiustizie subite, i giornali per comando della sinistra non ne parlano, ma son migliaia. Hanno le istituzioni chiesto scusa di quel danno che hanno commesso? Se i cittadini hanno questo risentimento nelle istituzioni un motivo c’è. Le istituzioni dovrebbero avere un briciolo di intelligenza e fare un esame di coscienza se ancora conoscono il suo valore. Ma ho dei seri dubbi.