A Leo Gassman l’alloro dei giovani. Meritava di più la canzone politicamente scorretta di Marco Sentieri
Leo Gassman è emozionato. Felice per avere dato una grande soddisfazione a suo padre Alessandro, che su Twitter esultava da vero tifoso per la vittoria del pargolo tra le Nuove Proposte di Sanremo 2020. “Sono molto felice di aver reso mio padre fiero di me. Gli mando molto amore. Perché mi chiama Pippo? Perché da piccolo mi piacevano i cartoni di Topolino”. E aggiunge: “In questi giorni è uscito il mio primo album, sono molto felice. E adesso non vedo l’ora di annunciare le date live”. Da lunedì tornerà all’università, alternando lo studio al lavoro sulla musica.
Leo Gassman vince, Sentieri parla di bullismo
Escluso invece al primo match nella sfida tra i giovani invece il campano Marco Sentieri, che ha perso contro Tecla, la quale poi ha gareggiato con Leo Gassman cedendole lo scettro della vittoria. Sentieri ha portato a Sanremo un brano interessante, “Billy Blu”, una storia speciale scritta dal compianto Giampiero Artegiani, già autore di brani come “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri. Ha inoltre partecipato alla presentazione del libro #Cuoriconnessi – Storie di Vite on-line e di Cyberbullismo, nato dalla collaborazione di Polizia di Stato e Unieuro e stampato in 200.000 copie, che saranno distribuite gratuitamente presso tutti i negozi Unieuro.
Molto interessante il testo della canzone Billy Blu perché esce dal solito schema interpretativo del bullismo come frutto di disagio, collocandolo invece nel contesto di una cattiva educazione familiare. Per non far crescere un piccolo bullo in famiglia servono anche gli schiaffi, soprattutto gli schiaffi. Che sono schiaffi a fin di bene. Ecco il messaggio politicamente scorretto del brano di Marco Sentieri, che purtroppo non ha ricevuto adeguato apprezzamento. Questo il passaggio della canzone in cui ci si riferisce al vissuto del ragazzino bullo: “Tuo padre che non c’era, tu madre piena d’ansia/ Che ti dava sempre ragione, anche quando avevi torto/ Tutti i tuoi casini sono il frutto di quell’orto/ Non hanno mai capito che per non farti del male/ servivano carezze sì, ma all’occasione/ Due schiaffi d’amore”.