Spread in calo: così i poteri forti brindano allo scampato pericolo per il Pd in Emilia Romagna

27 Gen 2020 14:23 - di Tito Flavi

E poi dicono che non è vero che il Pd è il partito dei poteri forti. Lo spread tra BTp e Bund in apertura risulta  infatti, questa mattina, in apertura di contrattazioni, in calo di circa 20 punti base (da 157 a un minimo di 138). La  Borsa di Milano – caso non frequente – è ben più tonica di tutte le altre d’Europa, in depressione per il coronavirus. Ciò significa che i grandi investitori internazionali, le grandi banche italiane ed estere stanno brindando in queste ore allo scampato pericolo per il Pd in Emilia Romagna. L’allontanamento (per il momento) della prospettiva delle elezioni anticipate equivale a un sospiro di sollievo per chi punta a mantenere il Pd al governo.

Hanno un bel dire quelli che bollano di “complottismo” qualsiasi ipotesi di legame tra eventi politico elettorali e movimenti sul mercato. La verità è che lo spread non è affatto il prodotto  spontaneo delle contrattazioni sui mercati. È invece  il risultato del movimento di ingenti capitali sulle piazze finanziarie. Se oggi lo spread è in così netto calo vuol dire che banche e detentori di fondi vari hanno deciso questa mattina di acquistare ingenti quantità di titoli italiani sul mercato secondario. E ciò come chiaro segnale politico.  «I mercati finanziari votano tutti i giorni», diceva il grande Giano Accame.  Ma il “sollievo” potrebbe durare poco. Sul mondo incombe  la paura del coronavirus, che sta causando una fuga verso porti sicuri. E i Btp non sono tra questi. Con buona pace di chi scommette sulla “stabilità” della maggioranza giallorossa.

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