Scoppia un’altra grana nel governo. Leu sfida Renzi e chiede la modifica del Jobs Act

7 Gen 2020 11:40 - di Leo Malaspina

Un’altra grana nel governo, dopo la guerra in atto per la riforma della prescrizione.  Roberto Speranza, ministro di Liberi e Uguali, titolare della delega alla Salute, lancia la “bomba” ai microfoni del Corriere della Sera: «L’esecutivo deve trovare il coraggio di correggere radicalmente gli errori commessi sul mercato del lavoro. Una posizione netta e categorica, con Speranza che di dice pronto a chiedere agli alleati «garanzie a partire dalla disciplina sui licenziamenti collettivi, su cui i giudici di Milano e Napoli hanno già rinviato alla Corte di Giustizia europea». Renzi, a distanza di qualche ora, dimostra di non averla presa bene. Le tesi di Speranza sono vere e proprie provocazioni. «Per il Pd il lavoro è al primo posto, concorderà che per far ripartire l’Italia servono più diritti, non meno. Come leve per combattere le diseguaglianze chiederemo anche di investire su scuola e università e di ragionare di economia circolare ed energie rinnovabili. Sarà poi fondamentale continuare il lavoro importante che abbiamo avviato nel comparto salute». E a Renzi dice: «Chiede di rivedere reddito e Quota 100 e i 5 Stelle non sono contenti. Io chiedo di rivedere il Jobs act. Non siamo un governo monocolore».

Le reazione dei renziani e del Pd sul Jobs Act

Già sul fronte del Pd la reazione all’intervista di Speranza non sembra particolarmente calorosa. «Il Jobs Act non si tocca. Il lavoro non si difende, guardando al ripristino dell’articolo18 ma spingendo sulla crescita». Lo scrive su Twitter il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci. E dai renziani la reazione è la stessa: «Ma davvero pensiamo di creare nuovi posti di lavoro, vitali per la ripresa economica, con le battaglie ideologiche? Davvero ancora c’è chi ritiene sia meglio togliere il Jobs Act piuttosto che il decreto dignità, quota 100 o il reddito di cittadinanza che hanno letteralmente scardinato la nostra economia?». Lo dice il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone. «Il triennio 2015-2017 con le riforme del governo Renzi , dal Jobs act a industria 4.0 fino al bonus 80 euro è stato il migliore per l’Italia. Cosa propone il ministro Speranza dunque? Ovviamente di abolire i provvedimenti di quel triennio e mantenere inalterato tutto il resto! L’Italia adesso ha solo bisogno di crescere a partire dallo sblocco di 120 mld di investimenti».«L’Italia ha rivisto la luce dopo una delle più drammatiche crisi della storia grazie ai 1000 giorni di governo Renzi. Uno dei punti cardine era il jobs act che qualcuno vuole togliere dimenticando i numeri positivi che ha prodotto. Perché farsi del male?». Lo scrive su Twitter il Senatore IV, Ernesto Magorno. E un altro fronte di guerra si è ufficialmente aperto.

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