Sanremo: c’è chi può e chi non può. Rula si, Elisabetta no!
C’è chi può e chi non può. E c’è poco da ridere: Rula si, Elisabetta no! La democrazia canora di Sanremo si salva in calcio d’angolo. E le ancelle della Costituzione “piu bella del mondo” che presiede e presidia le nostre vite, tirano un sospiro di sollievo. Al prossimo Festival della Canzone italiana, il 70esimo, la signora Jebreal dapprima (improvvidamente?) depennata, viene repentinamente reintegrata. Per contro, la signora Gregoraci, dapprima (inopinatamente?) reclutata, è silenziosamente sbianchettata. Eh, si: c’è chi può e chi non può. La nota giornalista israelo-italiana ottiene la reintegra -e con essa il succoso contratto di partecipazione- grazie al tam-tam liberaldemocraticofemminista che si scatena in sua difesa non appena dall’aere si diffonde quel bizzarro tentativo di impedire a milioni di telemorenti, di potersi beare della sua capacità comunicativa in diretta dall’Ariston. La popolare showgirl calabrese si ritrova invece cassata da Sanremo, a causa delle ipotetiche (altalenanti?) simpatie politiche dell’ex marito le quali, così le avrebbero comunicato!, confliggono con quelle sinceramente progressiste del cast di comici assunto per il tradizionale Dopofestival. C’è chi può e chi non può. E c’è poco da ridere.
Altro che dittatura e censura, come nel peggior comunismo sovietico, tu devi vedere e sentire solo ciò che serve a far propaganda ai sinistri
La volontà del Popolo annichilita, la stampa sinistra autorizzata ad “massacrare”, i giustizialisti giacobini padroni di fare e disfare, l’ opposizione perseguitata. Sui libri è scritto che l’Unione Sovietica è finita il 26 dicembre 1991. Non è vero, l’ Unione Sovietica è al Governo del Paese e ci sta annientando.