Lo spin doctor di Bergoglio: il diavolo fa le pentole… E intanto sradicano il vigneto di Ratzinger a Castel Gandolfo
Non si sono ancora del tutto placate le polemiche sulla firma ritirata di Ratzinger al libro contro il celibato dei preti che papa Francesco ha di nuovo spiazzato tutti. Ha nominato una donna sottosegretario alla Segreteria di Stato. Si tratta di Francesca Di Giovanni, 66 anni con una laurea in giurisprudenza, che ha lavorato nell’ambito del settore giuridico-amministrativo presso il Centro internazionale del Movimento dei Focolari. In particolare, la Di Giovanni, informa il Vaticano, ricoprirà l’incarico di sottosegretario per il Settore multilaterale della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Finora è stata Officiale della medesima Sezione per i Rapporti con gli Stati.
Lo spin doctor di Bergoglio sulla querelle della firma ritirata
Ma la diatriba che tiene banco è quella su Ratzinger. Sulla quale interviene in modo allusivo padre Antonio Spadaro, direttore di ‘Civiltà Cattolica’, e spin doctor di Bergoglio sui social. “Il diavolo fa belle pentole. Ma i coperchi non gli vengono mai bene”. Impossibile non leggere dietro a queste righe una riflessione del gesuita sulla bufera che si è scatenata intorno al libro in difesa del celibato e che si è ricomposta con la decisione di Benedetto XVI di ritirare la firma dal volume – in uscita in Francia – scritto dal cardinale ultraconservatore Robert Sarah. Una uscita a ridosso della attesa esortazione apostolica che il Pontefice dovrebbe pubblicare a breve per tirare le somme sul Sinodo Panamazzonico nel corso del quale i Vescovi hanno aperto spiragli per i preti sposati nei luoghi dove mancano i sacerdoti.
Tutta colpa del segretario di Ratzinger?
La Nuova Bussola quotidiana, punto di riferimento dei cattolici tradizionalisti, dà tutta la colpa del “malinteso” al segretario di Ratzinger, monsignor Georg Gänswein. “Forse, dopo i violenti attacchi – scrive – le menzogne e le minacce ricevute, il segretario ha voluto proteggere il papa emerito, ma otterrà il risultato opposto: separando il papa emerito dal cardinale Sarah ha reso solo più facile il lavoro ai loro nemici per eliminarli. Intanto il libro uscirà con la firma del cardinale Sarah, «con il contributo di Benedetto XVI». Ma il contenuto, che è la cosa che conta, resta lo stesso”.
Impossibile però negare l’evidenza, e cioè che la compresenza di due papi sta diventando un problema. Scrive Marco Politi sul Fatto: “Benedetto XVI ha rotto il patto di non interferenza che lo legava a Francesco, suo successore sul trono papale. È una rivolta sul tema del celibato, destinato a scuotere la Chiesa. I simboli hanno grandissima importanza nel mondo del sacro. E qui c’è un papa emerito, vestito di bianco, che punta il dito contro il pontefice regnante, vestito di bianco anche lui, intimandogli: “Non lo fare! Non ti permettere di cambiare la secolare legge del celibato” “.
Anche notizie di minore importanza, in questo clima, contribuiscono a destare sospetti. A Castel Gandolfo la nuova dirigenza delle ville pontificie ha sradicato il vigneto voluto dal Papa emerito in un angolo del giardino. Benedetto XVI prediligeva quel pezzetto di giardino sullo sfondo del quale era collocata una statua di Gesù. Ora quel giardino cambierà aspetto.
“al libro contro il celibato dei preti…” ? rileggere, prima di pubblicare