“Lo hanno colpito i Pasdaran”: dietro il disastro del Boeing ucraino, l’ipotesi dell’errore di Teheran

8 Gen 2020 16:31 - di Viola Longo
boeing

Il vice presidente della compagnia, Igor Sosnovsky, ha aggiunto poi che l’aereo aveva raggiunto un’altitudine di 2400 metri quando è successo l’incidente. “Le possibilità di un errore da parte dell’equipaggio sono minime”, ha chiarito. A bordo c’erano 176 persone, fra le quali solo 11 – due passeggeri e 9 membri dell’equipaggio – di nazionalità ucraina. Gli altri erano per la maggioranza iraniani, 82, e canadesi, 63. Dieci, poi, erano svedesi, 4 afghani e 3 britannici.

Le compagnie aeree non volano più su Iran e Iraq

Intanto numerose compagnie aeree hanno annunciato la sospensione o la cancellazione di voli sullo spazio aereo iraniano e iracheno. Si va da Lufthansa a AirFrance, da Alitalia fino a Klm, ma è probabile che nelle prossime ore la lista si allunghi ulteriormente. Anche la Us Federal Aviation Administration ha vietato a tutti i voli commerciali di entrare nello spazio aereo iraniano e iracheno. Una decisione presa dopo il lancio di missili contro le basi militari Usa in Iraq e giustificata con il “rischio” di “possibili errori di calcolo e di identificazione” in caso di lancio di missili.

 

 

 

 

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