Libia, il “fantoccio” della Ue al Serraj a Roma. E Conte lo incontra. Ma nessuno parla dell’invasore turco

11 Gen 2020 16:13 - di Antonio Pannullo
libia serraj

Libia, non se ne esce. L’Onu si limita a generiche e stucchevoli dichiarazioni sulla pace, mentre la Ue neanche si sente. Persino un europeista come Prodi ha parlato male di questa Europa. Intanto il presidente del Consiglio presidenziale e premier della Libia, Fayez al Serraj, è giunto a palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Incontro inutile, poiché Serraj non rappresenta nessuno e soprattutto non controlla il territorio della Libia. Le diplomazie occidentali però, Italia di Gentiloni compresa, hanno riconosciuto Serraj come premier della Libia. In realtà è un governo-fantoccio, e il riconoscimento precipitoso dell’Occidente ha scatenato l’attuale guerra. E mentre Di Maio incontra l’incosistente Serraj, la vera diplomazia è altrove. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha incontrato infatti a Mosca il presidente russo Vladimir Putin, per un colloquio sull’attuale situazione in Iran. In agenda, anche i conflitti in Libia e Siria e la generale situazione in Medio Oriente.

Libia, Di Maio continua a dire ovvietà

Ma Di Maio continua a gridare nel deserto. E dice cose ovvie e scontate, alle quali nessuno darà ascolto. L’Italia infatti chiede che le parti coinvolte nel conflitto in Libia rispettino un cessate il fuoco immediato. Lo ha detto via Facebook il ministro degli Esteri nel giorno in cui a Roma è atteso il capo del Consiglio presidenziale libico al-Serraj per un incontro a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. ”In questi giorni ho letto tante invettive gratuite contro il Governo per lo scarso ruolo a livello internazionale dell’Italia, ma sulla Libia abbiamo già ricevuto a Roma tutti gli attori principali”. Senza però concludere alcunché. “E sediamo ai tavoli importanti che ci consentono di chiedere alle parti un cessate il fuoco immediato”, ha detto il titolare della Farnesina. ”Qualche giorno fa, nel mio incontro a Istanbul con il ministro turco Cavusoglu, abbiamo convenuto sul fatto di lavorare a un tavolo Russia, Turchia e Italia per la Libia. Avevamo chiesto anche di coinvolgere nella conferenza di Berlino i Paesi limitrofi alla Libia. E siamo contenti che l’Algeria sia stata coinvolta. Ora speriamo anche negli altri”, ha aggiunto Di Maio. Il tutto saenza che nessuno dica una parola sull’imperialismo turco.Il dittatore Erdogan dopo la Siria invade anche la Libia.

Raid aereo di Haftar dopo gli appelli italiani…

Subito dopo l’incontro con i politici italiani, c’è stato un raid aereo delle forze del generale libico Khalifa Haftar contro la zona dell’aeroporto di Mitiga, alla periferia di Tripoli. Dove peraltro si trovano anche militari italiani. Fonti di intelligence riferiscono del raid, effettuato intorno alle 6.25 ora locale, che ha provocato violente esplosioni nella zona. Comunque dalla vicenda emerge l’inettitudine del governo italiano, oltre che di Ue e Onu. “Il governo delle 4 sinistre non ha una politica estera: è molto grave. Le loro iniziative velleitarie sulla Libia sottolineano ancora di più la nostra impotenza in dossier importanti per la nostra economia e per la nostra sicurezza”. E’ quanto ha scritto su twitter Silvio Berlusconi. Gli ha fatto eco Tajani. “Il governo italiano continua a collezionare figuracce sul palcoscenico internazionale ed a dimostrarsi ininfluente sulla crisi in Libia. Siamo nelle mani di dilettanti allo sbaraglio”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia e Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo.

L’Italia di oggi non ha alcuna politica estera

La verità è che l’Italia non ha una politica estera. “Sulla Libia, a parte gli accordi firmati da vari ministri dell’Interno sulla questione migranti, l’Italia non ha da diversi anni una politica estera. I vari governi non hanno avuto una politica attenta a quella zona del mondo, dove la nostra Eni ha un gasdotto intero”. Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Alessandro Lanza, docente di Energy and environmental policy presso l’Università Luiss di Roma. “Per fortuna l’Eni fa quel deve fare e si protegge da sola – aggiunge Lanza -. Ma la posizione italiana ed europea su quello che succede in Libia è timidissima e ha ragione l’ammiraglio Giuseppe de Giorgi a dire Mai come ora l’Italia appare sola e debole. Non abbiamo una politica estera da anni e l’Europa non ha una politica estera. Non solo non ha un esercito, ma non ha neanche una posizione unitaria”. Anche aver appoggiato al Sarraj sembra essere una mossa che “accentua – commenta Lanza – l’isolamento italiano: ci siamo fidanzati con quello che nessuna ragazza voleva”. “La questione libica si situa nel grande quadro dell’irrilevanza dell’Europa, alla quale si somma l’irrilevanza dei singoli Paesi”, conclude Lanza.

Commenti

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  • Pippo1965 12 Gennaio 2020

    Tutto gira intorno al problema energetico. Da una parte Russia e Turchia, che hanno già reso operativo il Turk stream, e dall’altra UE e USA con TAP e East Med che probabilmente non partirà mai. Specialmente adesso che la Turchia è attore attivo in Libia, il pseudo accordo relativo agli spazi marittimi con Serraj taglia fuori la Grecia e Cipro e rimane da vedere cosa ha intenzione di fare l’Israele.. Probabilmente farà passare il gas dalla Turchia anche lui. Addio East Med. Complimenti Europa !