Emilia: Bonaccini urla contro la Borgonzoni, ma in realtà ha il mirino puntato su Zingaretti e il Pd

2 Gen 2020 13:10 - di Francesco Storace

Bonaccini ce l’ha con Zingaretti? Il governatore uscente dell’Emilia Romagna, sempre più disperato, ne inanella una dopo l’altra colpendo inevitabilmente il segretario del Pd.

Qualcuno ricorderà l’arrabbiatura del presidente in campagna elettorale, quando proprio da Bologna Zingaretti partì all’attacco rilanciando lo ius soli. Bonaccini si arrabbiò e il capo del Pd non ne parlò più. Poi la campagna di manifesti del governatore senza il simbolo del partito. Ora, un curioso attacco alla sua sfidante, la leghista Borgonzoni.

Borgonzoni via dal Senato, ma Zingaretti può stare al Pd

Bonaccini le rimprovera di non essersi ancora dimessa da senatrice, come se fosse obbligata a farlo in campagna elettorale. E le dice, dimostra che resterai in regione anche se perdi. Un ragionamento abbastanza curioso, per la verità, anche perché a differenza della leghista, il compagno Bonaccini non ha da scegliere: comunque dovrà rimanere in regione, o al governo o all’opposizione.

La realtà è che la mossa mette più mi difficoltà Zingaretti, che da segretario del Pd – non proprio un compito da scansafatiche – continua a governare formalmente la regione Lazio. Mentre tutti sanno che l’incombenza ce l’ha tutta sulle spalle il suo vicepresidente Leodori. Addirittura, Zingaretti non è voluto entrare nel governo pur di restare sulla carta governatore. Dobbiamo sostenere che gli interessa più il Lazio che l’Italia?

Bonaccini perderà e tenterà la scalala al partito

Ed è evidente che si tratta di argomenti inconsistenti, che servono solo a dare spazio alle polemiche quotidiane sui social da parte degli addetti ai lavori. Bonaccini, all’indomani di una sconfitta elettorale sempre più probabile, darà la colpa all’attuale segretario del Pd e comincerà la corsa alla leadership del partito, tirando brutalmente su un governo che con le tasse gli ha reso ancora più difficile il tentativo di farsi confermare alla guida della regione.

L’attacco alla Borgognoni è solo un diversivo per parlare di altro. Ed è terrorizzato ogni volta che si parla di politica nazionale. Come se l’Emilia fosse un’isola separata dal resto d’Italia…

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