Bagarre nei Cinquestelle, Paragone farà ricorso ai giudici: «Siete uomini del Nulla…»
«Cari falsi probiviri, cari uomini del Nulla, voi avete paura di me perché io ho quel coraggio che voi non avete più. Contro la meschinità del vostro arbitrio mi appellerò». Così Gianluigi Paragone in un post su Facebook annuncia il ricorso, dopo che il Collegio dei probiviri ha disposto la sua espulsione dal Movimento 5 Stelle. Nel video che accompagna il post Paragone punta il dito contro una «volontà politica di espellere qualcuno perché è un rompicoglioni, perché è qualcuno che ti sta obbligando a prendere coscienza del fatto che le battaglie radicali, identitarie, antisistema del Movimento Cinque Stelle non sono combattute con quella forza».
Paragone è “strano Savonarola”
«Ecco qual è la mia unica colpa, e quindi sono stato sbattuto fuori da questo nulla, il nulla di queste persone che si arrogano il diritto di prescindere dalla correttezza delle norme». «Ci sono tanti altri casi aperti prima del mio – scandisce – e ci sono tanti altri casi che dovrebbero essere disciplinati. Però Paragone deve essere buttato fuori, perché? Perché è uno strano Savonarola, è uno strano predicatore, che tra l’altro ci costringe a guardarci allo specchio. Questo Paragone si appellerà all’ingiustizia arbitraria dei probiviri, cioè degli uomini del nulla, guidati da qualcun altro che è il nulla». «Io farò ricorso – annuncia – e se mi gira mi rivolgerò anche alla giustizia ordinaria».
La risposta al vetriolo di Morra
«Gianluigi, certamente stiamo operando scelte non sempre lucide, non sempre felici. Certamente non siamo quelli del 4 marzo 2018, esattamente come non siamo più quelli del 4 ottobre 2009 o del 25 febbraio 2013. Ma se ci definisci il ‘nulla’, come si legge, perché rimanevi nel “nulla” prima di essere espulso?». Lo domanda su Facebook, il senatore del M5S Nicola Morra interrogando Paragone, dopo le parole con le quali ha reagito alla propria espulsione dal movimento.
Paragone, Lezzi: «Non è una buona idea espellere gli anticorpi»
Oltre il sostegno di Alessandro Di Battista a Paragone arriva anche la solidarietà di Barbara Lezzi. «Paragone – scrive la senatrice 5S su Fb – è e resta un mio collega. Fino a quando, e sono certa che continuerà così, lavorerà senza sosta per i deboli. Per assicurare un salario minimo decente. Per fare in modo che le multinazionali osservino le leggi del nostro Paese resterà un mio collega. Fino a quando avrà il coraggio di non rispondere né alla Lega, né al Pd, né ad altri ma solo al buonsenso e alle sue idee, come sempre ha fatto, resterà un mio collega. Per il resto, non sono permalosa. Non è una buona idea espellere gli anticorpi, caro Movimento 5 Stelle. In alto i cuori».