Voto Gb, l’ambasciatore italiano a Londra: “Pronti per la Brexit, nessuna preoccupazione”
“Il risultatochiaro” delle elezioni di ieri nel Regno Unito, che hanno visto il trionfo dei conservatori, “dà una certezza”. I tempi della Brexit saranno rispettati. Boris Johnson “ha confermato di voler uscire il 31 gennaio e l’accordo di recesso con la Ue contiene una parte molto consistente riguardante i diritti dei cittadini italiani ed europei nel Regno Unito: la certezza è che si andrà avanti”. Così all’Adnkronos l’ambasciatore italiano a Londra Raffaele Trombetta, che, commentando la situazione dei nostri connazionali, non parla di preoccupazioni quanto di “attenzioni”.
Brexit: gli italiani iscritti all’Aire sono 400mila
Il riferimento dell’ambasciatore è in particolare alla registrazione nell’ambito dell’Eu settlement scheme, che serve per poter continuare a vivere nel Regno Unito dopo l’uscita dalla Ue. “L’ultimo dato che abbiamo è che si sono registrati poco più di 260mila connazionali”. Per spiega Trombetta “è un dato sicuramente significativo, ma non ancora completo”. Evidentemente, aggiunge l’ambasciatore, “ci sono ancora dei connazionali che non si sono registrati e noi incoraggiamo a farlo”. “Lavoreremo come abbiamo fatto finora sul lato dei rapporti con le autorità britanniche per fare presente che questo è un tema importante per noi”.
Brexit, cosa aspettarsi
Quanto al numero dei nostri connazionali che dovranno registrarsi, l’ambasciatore sottolinea come sia “difficile fare delle stime precise”. “Gli italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) sono circa 400mila – spiega – ma sappiamo che ci sono ancora degli italiani che non si sono registrati e poi ci sono quelli che hanno doppia cittadinanza, che sono iscritti all’Aire ma non hanno bisogno del settlement status. Faremo ogni sforzo possibile per raggiungere tutti gli italiani ovunque essi siano”.
“Per le aziende italiane è importante agire subito”
“La vittoria di Johnson – osserva l’ex presidente della Camera di commercio italiana per il Regno Unito, Leonardo Simonelli – era nell’aria, ma non in questi termini”. Simonelli ricorda che Johnson “è stato un buon sindaco di Londra, una grande metropoli internazionale e questo deve rassicurare chi pensa che possa chiudere in se stesso il Paese”. “I rapporti con Londra sono buoni e vanno ancora più approfonditi per evitare danni futuri per i prodotti e le aziende italiane. Non bisogna perdere tempo, bisogna agire, restare alla finestra sarebbe un errore”.