Uccise la fidanzata: si suicida Francesco Mazzega, il giorno dopo la sentenza
Francesco Mazzega è morto, suicida. Era stato condannato a 30 anni per la morte di Nadia Orlando, 21enne di Vidulis di Dignano, avvenuta il 31 luglio 2017. Sulla condanna – emessa dal Tribunale di Udine l’11 luglio 2018 – era arrivata la conferma venerdì scorso dalla Corte d’Assise d’Appello di Trieste. Il corpo del 38enne di Muzzana del Turgnano era nel giardino della sua abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari. Dopo il delitto, l’uomo aveva deciso di costituirsi di prima mattina dopo aver girovagato tutta la notte con il cadavere della fidanzata in auto.
“Non merito il perdono, ho paura anche a chiederlo vista la gravità di quanto fatto”, aveva detto Francesco Mazzega venerdì in Aula in una dichiarazione spontanea davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Trieste e ai familiari di Nadia Orlando.
Neanche quelle parole avevano però rotto il muro di disprezzo nei suoi confronti da parte della famiglia di Madia. Il ragazzo non si Mazzega aveva sempre sostenuto di non riuscire a capacitarsi di quanto successo e di non sapere come poteva essere accaduto. Le testimonianza di amici e parenti della vittima, però, parlavano di un uomo possessivo e geloso. La tesi del raptus non ha mai convinto nessuno. Il femminicidio ha determinato, in ogni caso, un’altra tragedia inattesa: il suicidio improvviso, forse effetto della paura di dover tornare in carcere più che del pentimento.