Show di Sgarbi da Del Debbio. M5S? «La sublimazione della me**a». Di Maio? Un «disperato» (Video)

6 Dic 2019 12:03 - di Redazione
Sgarbi ospite di Del Debbio

Sgarbi superstar a Dritto e Rovescio (un estratto dell’intervista di ieri a Dritto e Rovescio linkata dal sito Mediaset Play). Paolo Del Debbio intervista il critico d’arte in un faccia a faccia che, dalla Gioconda a Beppe Grillo, rivisita e commenta di tutto un po’. E allora, dall’analisi dei principali temi d’attualità politica, ai commenti sul neonato movimento delle sardine, in studio si è parlato degli argomenti socio-economici e partitici in agenda e dei protagonisti in scena chiamati ad affrontarli. Una visione a trecentosessanta gradi su stato sociale, sicurezza, degrado e politica. Da cui scaturisce una sonora bocciatura del governo Conte, definito dal critico a dir poco caustico in uno dei diversi j’accuse politico «un esecutivo di dementi». Tutto, insomma, come da copione. E come ci si aspetta da lui: in perfetto stile “sgarbiano”…

Sgarbi a “Dritto e Rovescio” fa a pezzi Di Maio

La disamina al vetriolo parte dal M5S. «In parlamento sono seduto accanto al gruppo dei 5 Stelle», esordisce Sgarbi con una flemma apparente che non lascia presagire nulla di buono… E infatti, si lì a qualche istante, il parlamentare del Gruppo Misto prosegue: «Almeno il 50 per cento di loro sono brave persone, ma sono entrati per caso. Non sapevamo cosa gli capitava. Li hanno messi in lista e sono entrati». Quindi aggiunge: «Arrivano lì e, non sapendo se sono di desta o di sinistra, accettano un capo. Capo che poi è questo disperato di Di Maio: un poveretto». La stoccata è appena assestata. Non resta che sferrare l’affondo.

M5S? «È la sublimazione della me**a»...

Vittorio Sgarbi, nell’intervista di Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio, la piazza eccome la sciabolata contro i grillini e il loro leader. Anzi, non solo: dagli insulti a Di Maio a quelli a Grillo il passo è breve. Tanto che a favore di telecamera il critico tuona: «L’ideologia del partito di maggioranza è sostanzialmente mer*a». Che poi, va avanti Sgarbi, «è quello che scrivi sulla scheda elettorale per dire che non ti piace niente. A un certo punto si è detto: scrivi Grillo, ed esce un partito. È la sublimazione della mer*a». Del Debbio prova a mitigare i toni, ma l’atmosfera in studio è calda. Anzi, incandescente. E si è solo all’inizio…

 

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