Righini contesta Zingaretti: “Al San Camillo ancora lavoro interinale. E’ danno ai servizi”

3 Dic 2019 18:52 - di Redazione

Zingaretti esprimerà pure tanta gioia, ma la sanità del Lazio continua a far discutere ed è grave quanto denuncia il consigliere Righini, di Fratelli d’Italia. “Esprimiamo decisa contrarietà in merito alla decisione della amministrazione del S.Camillo di ricorrere alle agenzie interinali per fornire lavoro temporaneo a personale infermieristico e operatori socio-sanitari”.

Righini indica la soluzione per il personale

Afferma l’esponente di Fdi: “Soluzione più equa sarebbe quella di impiegare il personale in forza all’azienda. Si tratta di risorsa professionale già formata e qualificata, oppure ci si avvalga dei precari di lunga data, stabilizzandone i contratti a termine”.

Danneggiati i servizi da rendere all’utenza

Aggiunge il consigliere FdI alla Pisana: “Siamo convinti che il ricorso al lavoro interinale oltre ad accrescere la precarizzazione determini condizioni di discriminazione anche a danno degli assunti con tale modalità. Sottolineiamo inoltre che il contingente di dipendenti che sarebbe possibile assumere tramite agenzie interinali, secondo il Contratto Collettivo Nazionale, resterebbe comunque insufficiente a colmare la carenza di personale, sia per le attuali esigenze del nosocomio, tantomeno in previsione di ampliamento e riapertura di unità operative. Crediamo che questo sistema di riorganizzazione del personale, oltre a danneggiare i lavoratori, non offra concrete garanzia di miglioramento intermini di qualità del servizio all’utenza”.

Ovviamente, il governatore del Lazio si preparerà a negare tutto, come da consuetudine. Ma se nelle strutture ospedaliere si continua con questo andazzo a rimetterci sarà anche l’utenza. Ma l’inspiegabile resta tale e quindi Zingaretti continua a fare orecchie da mercante nonostante le continue iniziative di Fratelli d’Italia. In questo caso, Righini ha puntato l’indice su una grave carenza amministrativa che si ripercuote inevitabilmente anche sull’andamento dei servizi. Ma la regione se ne stratega, come fa da ormai troppo tempo.

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