Popolare di Bari, Meloni all’attacco di Conte: «Ha negato il crac per fregare i risparmiatori»

14 Dic 2019 15:09 - di Redazione
Meloni

Va giù durisima Giorgia Meloni sull’affaire Banca Popolare di Bari, commissariata da Bankitalia. Nel mirino l’operazione salvataggio dell’istituto finita sul tavolo del governo nottetempo senza alcun preavviso. «Fa riflettere che in una notte si trova un miliardo per la banca, quando si tartassano le imprese dalla mattina alla sera di nuove tasse, come si sta facendo con la manovra».

Popolare di Bari, Meloni: Conte scandaloso

Ancora più scandaloso, per la leader di Fratelli d’Italia, il comportamento omissivo di Giuseppe Conte. Che ha confermato di aver taciuto sul commissariamento dell’istituto pugliese. Per «evitare allarmismi» e contraccolpi in Borsa.  Interrogato sulla Popolare di Bari, da Bruxelles il premier ha detto che la situazione non necessitava di interventi. Qualche ora dopo il dossier era sul tavolo del Consiglio dei ministri. «È scandaloso uan premier che fino all’ultimo ha fatto finta che tutto andasse bene. Per fregare i risparmiatori, che così non potevano scappare», ha aggiunto la Meloni.

Tolleranza zero per i responsabili

Quanto sta accadendo alla Popolare di Bari è «un altro esempio della vergogna del sistema bancario. E delle falle del sistema di vigilanza», ha detto ancora la leader di FdI. «Ora mi aspetto che si salvino i risparmiatori. E che ci sia tolleranza zero con chi ha le responsabilità del crollo della più grande banca del Sud.  Noi siamo per aiutare i risparmiatori e essere durissimi verso chi ha portato la banca in questa situazione».

Fratelli d’Italia ha condotto battaglie parlamentari dure contro la politica “salvabanche” dei governi di sinistra. Il sistema va riformato a partire dalla separazione tra banche commerciali e quelle d’investimento. Nelle proposte del partito della Meloni si chiedono interventi strutturali.  La riforma della vigilanza bancaria con l’abolizione del segreto d’ufficio sulle ispezioni di Bankitalia e Consob. La pubblicazione dei nomi dei principali debitori insolventi delle banche aiutate dallo Stato. Legare gli stipendi di manager e dirigenti con clausole di restituzione all’andamento della banca. E ancora la  possibilità di perseguire e aggredire i patrimoni degli amministratori responsabili di comportamenti scorretti nei confronti dei risparmiatori. Infine il divieto per gli Enti pubblici ad effettuare operazioni finanziarie opache e rischiose per bloccare lo scandalo derivati.

Commenti

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  • Piero 15 Dicembre 2019

    Bene brava meloni i depositi dei risparmiatori vanno tutelati e salvaguardati basta con mega stipendi ai dirigenti. Piero

  • Carlo Comi 15 Dicembre 2019

    De Bustis che, in BNL – quella di Nerio Nesi, si occupava di tesoreria e che, sponsorizzato da D’Alema, è transitato in Banca Salento, poi Banca 121 ( fondo “My Way e “For You” = disastri), in Monte Paschi di Siena ed oggi in Banca Popolare di Bari è, da sempre, un raffazzonato: BASTA, quello non sa neppure leggere un bilancio , dove va – seppure con tutti i suoi appoggi – è prescritta la catastrofe.
    Con l’occasione vorrei fare un cenno anche su “BELLA CIAO” che, a me che sono del 1942 e seguivo Roberto Leydi e che adoro le canzoni popolari, piace tantissimo: Bella Ciao è un canto di protesta delle mondine, diffuso già dopo la prima guerra mondiale e che, io ho potuto ascoltare a Spoleto (1968), cantato da una ex mondina mantovana (Giovanna Daffini) Scusate, Buone feste e Cordialità

  • Carlo Comi 15 Dicembre 2019

    De Bustis che, in BNL – quella di Nerio nesi, si occupava di tesoreria e che, sponsorizzato da D’Alema, è transitato in Banca Salento, poi Banca 121 ( fondo “My Way e “For You” = disastri), in Monte Paschi di Siena ed oggi in Banca Popolare di Bariè, da sempre, un raffazzonato: BASTA, quello non sa neppure leggere un bilancio , dove va – con tutti i suoi appoggi – è prescritta la catastrofe. Con l’occasione vorrei fare un cenno su “BELLA CIAO” che, a me che sono del 1942 e seguivo Roberto Leydi e che adoro le canzoni popolari, piace tantissimo: Bella Ciao è un canto di protesta delle mondine, diffuso dopo la prima guerra mondiale che, io ho potuto ascoltare a Spoleto (1968), cantato da una ex mondina mantovana (Giovanna Daffini) Scusate, Buone feste e Cordialità