Omicidio Cerciello, rischia il processo il carabiniere che bendò l’americano accusato di omicidio
Rischiano il processo i carabinieri coinvolti nell’interrogatorio di Christian Gabriel Natale Hjorth. L’americano accusato di concorso nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
La Procura di Roma ha chiuso le indagini sull’inchiesta relativa alla foto dell’americano. Quella nella quale compare bendato nella caserma dei carabinieri poco dopo il fermo.
Cerciello, l’indagine sulla foto del presunto killer bendato
Il primo indagati è stato il carabiniere Fabio Manganaro. Ccolpevole” di aver bendato il californiano. L’accusa è di misura di rigore non consentita dalla legge. Una misura, secondo Manganaro, necessaria per il comportamento dell’americano. «Che – raccontò –aveva iniziato a tentare di dare testate. Anche contro il muro e contro i computer».
Due carabinieri a rischio processo
Indagato anche l’altro militare Silvio Pellegrini. Che ha scattato e diffuso la foto. L’immagine di Hjorth bendato è stata diffusa «su almeno due chat Whatsapp. Delle quali una dal titolo “Reduci ex Secondigliano” con 18 partecipanti». Inoltre il militare avrebbe anche fornito indicazioni sui primi risultati investigativi. Ad esempio il fatto che i ragazzi erano in cerca di cocaina) violando la segretezza delle indagini.
Rischio processo anche per l’ex comandante della stazione dei carabinieri di piazza Farnese, Sandro Ottaviani. Che aveva affermato di aver ricevuto la pistola d’ordinanza da Andrea Varriale, collega della vittima. Che invece era disarmato. Sentito dai pm il 9 agosto Varriale aveva ammesso di essere andato disarmato all’appuntamento con i due americani. Dove il collega Cerciello Rega venne colpito a morte con 11 coltellate.