Nuova valanga sulle Dolomiti: muore guida 28enne. Aperta inchiesta sulla slavina in Val Senales
Un’altra valanga, dopo quella che ha ucciso una giovane mamma, la sua bimba e un’amichetta in Val Senales, scarica, questa volta sulle Dolomiti, in Trentino. E uccide un ventottenne della Val di Non travolto assieme a tre amici con i quali stava facendo scialpinismo.
E’ l’ennesima tragedia provocata da una valanga. Come quelle che nei giorni scorsi hanno funestato le piste da sci dell’arco alpino italiano. Un’ecatombe.
Stavolta la massa di neve si è staccata nella zona del rifugio Tuckett, sulle Dolomiti del Brenta, in Trentino. E ha travolto i quattro scialpinisti nell’area dello Spallone dei Massodi, a ridosso del rifugio Tuckett.
La valanga è stata inattesa e improvvisa. Si è sganciata dal massiccio, poco dopo le 11 del mattino. Proprio mentre i quattro stava risalendo a piedi, armati di piccozze e ramponi, lungo un canalone, il cosiddetto “scivolo Massari” .
Sarebbero, poi, dovuti ridiscendere con gli sci ai piedi. Ma in quel momento si è staccata la valanga. Che li ha travolti trascinandoli per diversi metri verso il basso.
L’allarme è stato dato quasi immediatamente al Numero Unico per le Emergenze 112. E sul posto sono subito arrivati gli uomini del Soccorso alpino. Che, assieme ai cani anti valanga delle unità cinofile hanno soccorso i tre che avevano “galleggiato” sulla superficie della valanga senza restare sotto la massa nevosa.
Poi gli uomini del Socorso Alpino hanno iniziato a setacciare la neve. Fino a quando non hanno trovato sotto il cumulo della valanga l’ultimo dei quattro scialpinisti.
Tre di loro erano vivi, per il quarto, il ventotenne della Val di Non, un‘esperta guida alpina di Tuenno, Andrea Concini, non c’era più nulla da fare.
Due dei tre sopravvissuti sono illesi. Il terzo è stato trasportato dall’elicottero all’Ospedale Santa Chiara di Trento in leggero stato di ipotermia e con diverse fratture.
Ma almeno potrà raccontare la brutta avventura.
La salma di Andrea Concini è stata quindi trasportata in camera mortuaria a Madonna di Campiglio.
L’ultima foto sul suo profilo Instagram è dell’11 dicembre scorso. E lo ritrae in montagna, in mezzo a una immensa distesa di neve.
Sul suo blog Andrea si descriveva così: “Condividere esperienze indimenticabili, stare tra la gente, trasmettere la mia passione per quello che faccio è sempre stato molto importante per me”.
“Dopo alcune esperienze di lavoro come artigiano – raccontava la guida alpina originaria di Cles – ho capito che stare fuori, in montagna, era la mia vita. Stare a contatto con le persone, adulti e bambini mi da veramente tantissima soddisfazione. E mi fa pensare che non sto lavorando, ma sto semplicemente vivendo un sogno. Il mio sogno“.
Andrea è l’ultima vittima delle valanghe che stanno scaricando in questi giorni sui manti nevosi italiani.
Poche ore prima era toccato a una mamma e a due bimbe tedesche, in Val Senales.
E ora la Procura di Bolzano ha aperto un fascicolo sul distacco della slavina di ieri.
I magistrati hanno sequestrato foto e video del pendio della Val Senales lungo il quale si è scaricata la valanga.