Meloni inchioda il Pd: “Sentite che cosa diceva D’Alema sul Mes. Forse capite pure voi” (video)

6 Dic 2019 14:48 - di Alberto Consoli
D'Alema

D’Alema sul Mes. Che parla come un sovranista. È un documento da non perdere. Giorgia Meloni posta un video sul suo profilo Fb, una prova “pesante”. Vediamo scorrere le immagini  di  D’Alema risalenti a quattro anni orsono. Parlava di moneta unica e di fondo salva- stati, che giudicava ua truffa. Il Pd se ascoltasse potrebbe capire di cosa si parla, è il consiglio della presidente di FdI.  “Nel 2015 Massimo D’Alema spiegava, in poco più di un minuto, la distorsione di un sistema con una moneta unica ma con diversi tassi di interesse sul debito pubblico dei singoli Stati e la truffa del Fondo salva Stati. Un meccanismo che ora vorrebbero ulteriormente modellare in base alle esigenze delle banche tedesche. Da ascoltare, così magari capiscono pure quelli del PD…”.

 D’Alema sul Mes: “La Grecia non ha sentito neanche l’odore dei soldi”

“Questo mccanismo non regge…non regge”, terminava D’Alema il suo intervento, parlando del Mes. “Le faccio un esempio per capire cosa succede”, spiegava alla sua maniera molto didascalica”. Moneta unica, ma differenti livelli di competitività e forza economica: in Germania il costo del denaro è bassissimo, l’interesse è negativo. Le banche tedesche raccolgono denaro dai risparmiatori tedeschi, comprano i titoli della Grecia, che paga il 15% di interessi perché è un paese a rischio, e guadagnano una montagna di soldi. Cosa accade?”.

“Il paese povero si impoverisce sempre più”

“Da un paese povero come la Grecia – proseguiva D’Alema sul Mes – enormi risorse si trasferiscono verso un Paese ricco come la Germania attraverso la differenza dei tassi d’interesse. Il paese povero si impoverisce sempre di più, quello ricco si arricchisce sempre di più”. Quando il Paese povero non è più in grado di pagare i debiti e va in default  arrivano gli aiuti europei. Ma i 250 miliardi che abbiamo dato alla Grecia non sono serviti ai cittadini greci per le pensioni, “ma per pagare gli interessi alle banche tedesche, francesi e molto parzialmente italiane”, ascoltiamo nel video. “220 miliardi dei 250 miliardi di aiuti sono andati direttamente alle banche tedesche, francesi e italiane”. In realtà quando si dice che paghiamo le pensioni dei greci è falso, noi paghiamo le banche tedesche. Di questi soldi i greci non ne sentono neanche l’odore. Questo meccanismo non può reggere a lungo”. Già. Quelli del Pd dovrebbero ascoltare. Ma poi ci vorrebbe il coraggio di decidere.

Nel 2015 Massimo D’Alema spiegava, in poco più di un minuto, la distorsione di un sistema con una moneta unica ma con diversi tassi di interesse sul debito pubblico dei singoli Stati e la truffa del Fondo salva Stati. Un meccanismo che ora vorrebbero ulteriormente modellare in base alle esigenze delle banche tedesche. Da ascoltare, così magari capiscono pure quelli del PD…

Pubblicato da Giorgia Meloni su Venerdì 6 dicembre 2019

Commenti

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  • FrancoPrestifilippo 8 Dicembre 2019

    La verità consiste nella mancanza di un D’Alema nel PD! e non c’è nessuna speranza d’averlo, giacchè l’orizzonte del PD è…come dire SBIADITO, ed i rincalzi mi sembrano mezze calzette!

  • Cecconi 6 Dicembre 2019

    Consoli,

    voglio andare sino in fondo. In realtà I due stati hanno forse più che raddoppiato il ritorno economico. Infatti quei finanziamenti delle banche tedesche e francesi sono serviti alla Grecia ad acquistare la produzione dei rispettivi sistemi industriali. Ma non finisce qui. Infatti la crisi volutamente perseguita ha reso possibile far acquistare dai gruppi finanziari e industriali a prezzi più che stracciati tutto ciò che era acquistabile di interessante per loro.

    Ad ogni modo tutto ciò non giustifica i taroccamenti dei bilanci greci i sui colpevoli sono stati i loro governanti. Come non può giustificare la follia delle istituzioni europee a far entrare la Grecia all’interno dell’area €€ nel 2001. A proposito ricorda che era a quell’epoca il Presidente della Commissione Europea? Ecco, appunto.

    Ma ora cerchiamo di analizzare la nostra situazione. La politica economica è sempre rimasta in capo ai vari governi nazionali e se ci ritroviamo nell’ettuale situazione è da addebitare unicamente ai vari governi che si sono succeduti, quindi compreso l’attuale.

    L’Italia aveva e continua ad avere tutte le possibilià di uscire da questo pantano. Pertanto noi tutti dovremmo pretendere che i governi siano in grado di saper condurre e amministrare la res publica in modo completamente diverso da quanto sta avvenendo ormai da alcuni decenni. Troppi davvero.

    Quelli che vengono chiamati erroneamente i vincoli europei sarebbero dovuti essere sempre ben presenti nelle testine di…………dei vari governi. Trattare l’economia come una questione meramente politice e persino ideologica porta soltanto a disastri inenarrabili proprio come la sinistra ha trattato e gestito il problema immigrazione. I numeri economici non lasciano scampo ad alcuno.

    Le porto due dati che ritengo significativi, molto significativi.

    Lei sa che siamo l’unico stato della UE che ha ancora un deficit del 2,5%circa di PIL pro capite dal 2000 mentre ha raddoppiato l’indebitamento statale? Ora a fine 2019 e sino al 2023 abbiamo messo in bilancio tre cifre mostruose di spesa ulteriore: 50/MLD quali spese per capitali e interessi (spesa corrente); 25/MLD per acquisti e forniture; 80/MLD di tax expenditures.

    Lei trova tutto ciò normale? Trova normale che su 900/MLD di spesa pubblica il 95% vada per spesa corrente quando a partire dal 2000 gli investimenti pubblici e, di conseguenza, quelli privati sono stati dimezzati?

    Io assolutamente no. Anzi un comportamento del genere lo trovo delinquenziale.