Marocchino prende a calci la compagna incinta raggomitolata in terra. Fermato si giustifica: ma è mia moglie
Questa volta si replica a Milano il copione drammatico, tristemente noto, delle violenze inferte da un uomo alla sua convivente. Il protagonista è un immigrato marocchino poco più che trentenne. La vittima, la sua giovanissima compagna appena 18enne e in attesa del loro secondo figlio. Il contesto, quello di una quotidianità fatta di percosse e mortificazioni. Di furia incontrollabile e paura. Fino a poco prima di Natale quando, la coppia in strada con il figlio di tre anni, desta l’attenzione dei passanti che danno immediatamente l’allarme alle forze dell’ordine. La polizia locale di Milano arriva tempestivamente sul posto e arresta in flagranza di reato M.T., un marocchino di 32 anni, mentre stava picchiando in strada la sua compagna 18enne, incinta, davanti al loro bambino di appena tre anni. Fermato, l’uomo si stupisce addirittura e si giustifica: Che c’è? È mia moglie»…
Marocchino prende a calci in strada la moglie 18enne incinta
Una donna disperata, la vittima, che aveva tentato di farla finita in una stazione della metropolitana di Milano solo qualche giorno fa. Ormai senza speranze per quella sua giovane esistenza fatta di vessazioni e violenze: fisiche e psicologiche. La giovane mamma ha solo 18 anni. È incinta del suo secondo bambino. E, dall’inizio di quella relazione tormentata, è vittima delle aggressioni del compagno. Reiterate con efferatezza in spregio della sua persona. Della sua condizione di donna incinta. Del suo diritto a non essere picchiata.
La polizia arriva e lo ferma, lui si giustifica: «Che c’è? È mia moglie»…
L’accusa è quella di maltrattamenti in famiglia aggravati dal fatto di averli compiuti nei confronti di una donna incinta e alla presenza di un minore. I due agenti, nel tardo pomeriggio del 17 dicembre scorso, stavano intervenendo per un incidente stradale in Piazza Selinunte e sono stati avvertiti da un automobilista che aveva visto, poco distante, un uomo che aggrediva una donna. I poliziotti sono immediatamente intervenuti e hanno visto chiaramente l’uomo sferrare diversi calci alla donna, raggomitolata su sé stessa, davanti alla madre di lui e al bambino. Fermato dagli agenti, il 32enne privo di documenti, si è giustificato dicendo che era stata lei a colpirlo per prima. E che «stava solo mettendo addosso le mani a sua moglie». Portato all’ufficio arresti e fermi della Polizia Locale per l’identificazione, si è scoperto che l’uomo aveva diversi precedenti.
La giovane mamma ha tentato il suicidio in metropolitana giorni fa…
Sempre contro la giovane compagna. La stessa persona che, qualche giorno prima del 17 dicembre, ha tentato il suicidio in metropolitana, salvata da un dipendente Atm che l’ha presa in braccio e riportata sulla banchina. E subito dopo, è stata accompagnata negli uffici del Nucleo Tutela Donne e Minori, coordinato dal commissario capo Luca Zenobio. Agli agenti, pur dicendo di non voler presentare denuncia, ha raccontato che non era la prima volta che veniva picchiata dal compagno. I primi episodi risalirebbero all’inizio della loro relazione, nel marzo del 2017. Mentre l’ultimo, documentato anche dall’intervento delle forze dell’ordine, risalirebbe all’ottobre scorso, quando era stata ricoverata alla Clinica Mangiagalli per un ematoma all’occhio e altri lividi dopo una lite in casa. Un drammatico elenco a cui si aggiunge ora l’ultima aggressione di prima di Natale. Che ha portato alla convalida dell’arresto del compagno marocchino che si trova in carcere a San Vittore in attesa del processo.
Dimostrazione concreta della civiltà manifestata dai soggetti che Donna Laura Boldrini e Compagni tutti di Sinistra vogliono tirarci in casa a carrettate. Ma naturalmente chi dovrebbe vigilare e ammonire, sta zitto!!!!
Mandatelo in Maroco..
Mi interesserebbe conoscere la cittadinanza della Donna, se questa é Italiana allora io la lascerei a subire cio che ha lei stessa voluto perché oramai é risaputo che queste merde di nord africani Tunisini Algerini e Marocchini senza elencare tutti gli altri che sono la stessa merda; dicevo la lascerei al suo destino, a quello che lei si é cercata perché tutti sanno che le violenze a discapito delle loro mogli sono all ordine del giorno, nonostante cio continuano ad “”accoppiarsi”” con sté merde allora le lascerei subire violenze. Io sono l ultimo a voler sentire queste bruttissime storie di violenza contro le Donne, ma se queste non vogliono capire