Liste d’attesa enormi alla Regione Lazio: FdI interroga Zingaretti. Ma lui non risponde

15 Dic 2019 10:44 - di Redazione
liste d'attesa

Alla Regione Lazio la sanità è al collasso. I tempi delle liste d’attesa sono enormi e provocano un grave danno ai pazienti. E Zingaretti fa finta di nulla. Come scrive 7Colli sulla pagina Facebook, alla Regione Lazio, tanti anni fa, fu istituito il servizio di prenotazione telefonica, chiamato Recup, anche in omaggio ad una grande battaglia sociale condotta da Ivano Selli, giornalista ormai scomparso, ma sempre sul “pezzo” in tema di sanità. Ora il servizio funziona male e da tempo Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, sollecita risposte serie dalla giunta. Ma Zingaretti, si legge ancora su 7Colli, non risponde. Idem l’assessore alla sanità, Alessio D’Amato. Eppure l’interrogazione della Colosimo chiede semplicemente che cosa intendano fare per garantire un diritto. Ma costoro non sanno da che parte cominciare. Quasi che non sappiano, si legge ancora su 7Colli,  che dal rapporto del Ministero della Salute relativo al numero verde 1500 istituito per individuare le criticità relative alle liste d’attesa nella sanità pubblica, risulti che il maggior numero di reclami arrivi dalla Regione Lazio (una chiamata su quattro).

 Sanità, le liste d’attesa

Su 1600 chiamate fatte nell’arco di soli tre mesi, ben il 24% delle telefonate raccolte dagli operatori arrivano dal Lazio e in particolare dalla Asl Roma1 e dalla Asl Roma2. Ormai da mesi, oltre alle problematiche delle lunghe file di attesa – denuncia la rappresentante di FdI alla Pisana – stanno pervenendo lamentele relative al disservizio ReCup regionale. Sono tanti i cittadini che non riescono ad interagire con il numero istituito per le prenotazioni. E chi vi riesce deve attendere anche ore prima di riuscire a parlare con un operatore (sempre che non cada la linea).

Le conseguenze

I cittadini, denuncia 7Colli, non riuscendo a contattare il ReCup, sono costretti a collegarsi ai siti degli ospedali. E prenotare, tramite web, visite o analisi in intramoenia pagando un costo nettamente superiore a quello previsto. Tutto questo è davvero scandaloso, denuncia ancora 7Colli. Soprattutto per gli anziani sta diventando un serio problema che lede il diritto alla salvaguardia della salute. La Regione Lazio, conclude l’articolo, ha il dovere di spiegare con chiarezza quali siano le cause che hanno portato al disservizio. E allo stallo del ReCup della Regione. E quali atti urgenti si intendano adottare per risolvere in modo celere l’inefficienza del servizio.

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