L’Antico Caffè Greco di Roma è per ora salvo. Un’ordinanza sospende lo sfratto esecutivo

10 Dic 2019 18:52 - di Redazione
caffe greco

Il Caffè Greco è salvo (almeno sembra). L’ottava sezione civile della Corte d’Appello di Roma ha accolto con un’ordinanza il ricorso per la sospensiva della sentenza di sfratto dell’Antico Caffè Greco. L’ordinanza è stata emessa “considerato che nel caso di specie è ravvisabile il gravissimo danno … derivante alla parte appellante dall’esecuzione della sentenza impugnata. Che comporterebbe la cessazione dell’attività svolta dalla società Antico Caffè Greco. In immobile di particolare rilevanza storica, culturale e turistica, con verosimili ripercussioni anche sul piano occupazionale”. Nella “valutazione dei contrapposti interessi”, si ravvisano quindi per la Corte d’Appello  “le condizioni per accedere alla richiesta di inibitoria”. E per questo motivo c’è la sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza impugnata. La Corte d’Appello ha rinviato la causa “all’udienza di discussione del 21 gennaio 2021 ore 11, con termine per note illustrative fino a dieci giorni prima”.

Mollicone (FdI): Il Caffè Greco per ora è salvo

“Il Caffè Greco è per ora salvo, e lo rimarrà fino al 2021 senza possibilità di sfratto. La notizia che arriva è importante per Roma, la nazione e l’intera cultura europea”. Lo dichiara il deputato capogruppo Fdi in commissione Cultura e responsabile Cultura del partito, Federico Mollicone. Commentando l’ordinanza con cui la Corte d’Appello di Roma ha accolto il ricorso per la sospensiva della sentenza di sfratto dell’Antico Caffè Greco. “Il governo, rispondendo a una nostra interpellanza, si era schierato in maniera contraria a un vincolo specifico per il Caffè, valutandone la storicità ma affermando la discrezionalità della proprietà nella revoca della locazione”.

“Invece Fdi ha sempre supportato lo storico locale – ricorda Mollicone -. In un momento storico in cui l’aspetto commerciale delle nostre città deve fare i conti con il processo di omologazione globale e di competitività con i grandi colossi multinazionali. In cui occorre preservare quelle attività che non solo valorizzano il tessuto culturale italiano ma che rappresentano l’unicità della nostra identità”. “I beni e il marchio del Caffè Greco sono di proprietà della gestione e inscindibili dal locale”. Come indicato nel dispositivo dell’ordinanza, lo sfratto avrebbe comportato ‘la cessazione dell’attività svolta dalla società Antico Caffè Greco in immobile di particolare rilevanza storica, culturale e turistica, con verosimili ripercussioni anche sul piano occupazionale'”, conclude il deputato.

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