Killer tenta la fuga dal tribunale di Mosca. La polizia lo ferma così (video)

13 Dic 2019 14:54 - di Laura Ferrari

Un giovane russo accusato di aver ucciso la sorella durante un “rito satanico”, ha cercato di scappare da un’aula di tribunale di Mosca arrampicandosi sul soffitto. Il video mostra il diciottenne Leonid Greyser che si inerpica da un recinto a prova di proiettile nel soffitto a pannelli. Tre ufficiali giudiziari si arrampicano dietro di lui.

Fermato a fatica da tre agenti

“Lo sto trattenendo!” Urla un’ufficiale giudiziaria che si è aggrappata alle gambe di Greyser, mentre un altro ufficiale si unisce a lei. Greyser, vestito con una tuta da ginnastica, perde le sue scarpe da ginnastica durante il tentativo di fuga. Alla fine, un agente che brandisce una Taser recupera Greyser dal soffitto mentre urla ripetutamente “aiutami”. Il video di tre minuti termina con Greyser che si tira su i pantaloni e gli ufficiali giudiziari che si tengono le mani nella gabbia.

La tentata fuga dal tribunale di Mosca

Il video, diventato virale, è stato caricato su Lifenews, un sito web di un tabloid russo che paga spesso una ricompensa per ogni filmato. Non è chiaro chi abbia caricato il video. Le gabbie delle aule di tribunale, noti come acquari perché assomigliano ad acquari, sono diventate controverse in Russia negli ultimi anni e ci sono state campagne per vietarli.

Il delitto è avvenuto a Mosca in modalità oscure

Greyser è accusato di aver pugnalato mortalmente sua sorella. Il corpo nudo della sorella Ariada Korol, aveva più ferite da taglio e “immagini rituali”. Il cadavere è stato trovato nel corridoio di un condominio in cui la coppia condivideva un appartamento. Greyser è stato arrestato mentre pregava, sostenendo che Satana lo avevaa costretto a uccidere sua sorella, dicono i rapporti. Testimoni hanno riferito che Greyser si è spogliato e ha tinto simboli demoniaci di sangue sul corpo della sorella e sulla sua testa prima dell’arrivo della polizia. Testimoni hanno affermato di aver chiesto “di liberarlo da Satana”. Leonid, per gli inquirenti, avrebbe agito sotto l’influenza di potenti droghe sintetiche trovate sulla scena del delitto.

 

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