Il governo salva la Popolare di Bari e Di Maio umilia Renzi: «Non è come Banca Etruria»

16 Dic 2019 10:26 - di Robert Perdicchi

In modo tardivo e confuso il governo ha messo una pezza al possibile default della Banca Popolare di Bari, dopo un week end di litigi nella maggioranza. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri sera il decreto contenente le misure a sostegno della Banca Popolare di Bari. Via libera, tra i vari punti, alla “creazione della banca pubblica di investimenti”. Secondo quanto stabilito dal Cdm, “il decreto dispone il potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (Mcc) fino a un massimo di 900 milioni di euro”. «Per consentire alla stessa – si legge ancora – di operare quale banca di investimento che possa accompagnare la crescita e la competitività delle imprese italiane».

Aumento di capitale per la Popolare di Bari

«Nell’ambito e in linea con la suddetta missione, in base al decreto verrà disposto un aumento di capitale. Consentirà a Mcc, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB)». Lo dice una nota del governo che conferma così “la determinazione nel tutelare i risparmiatori, le famiglie, e le imprese supportate dalla Bpb”.
L’istituto, ricorda la nota, venerdì 13 dicembre è stato sottoposto alla “procedura di amministrazione straordinaria da parte della Banca d’Italia. Tale decisione agevolerà il raggiungimento degli obiettivi di rafforzamento della Banca Popolare di Bari”. «Gli amministratori straordinari della Bpb stanno proseguendo le negoziazioni già avviate con il Mcc e il Fitd per la stipula di un accordo quadro. Un accordo contenente tra l’altro le linee strategiche del piano industriale per il rilancio della banca. Ma anche  il recupero del suo equilibrio economico e patrimoniale e l’assunzione da parte della stessa di un ruolo centrale nel finanziamento dell’economia del Mezzogiorno».

Il governo cambia nome al decreto

A conferma della volontà da parte dell’esecutivo di inserire il salvataggio in una manovra più ampia per l’economia del Sud, il nome del decreto ha subito una modifica. Quello licenziato dal governo, infatti, ha come titolo “Misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento”. Inizialmente all’ordine del giorno appariva come nome del decreto un più breve “Misure urgenti per la realizzazione di una banca di investimento”.

«Positiva l’approvazione del decreto. Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca Popolare di Bari e delle imprese da questa sostenute. Ed è impegnato per il suo rilancio a beneficio dell’economia del Mezzogiorno». Il parere è del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. «Salvi i risparmi. Nessuna pietà per i manager e amici degli amici», dice all’Adnkronos il leader del M5S, Luigi Di Maio.  Che irride l’alleato di maggioranza di Italia Viva, Matteo Renzi. «Patti chiari, non ci devono essere problemi e non ci saranno mai problemi. Il decreto che abbiamo approvato stasera aiuta i risparmiatori, salva i risparmi. Ma nessuna pietà per i manager e gli amici degli amici che l’hanno ridotta così». «Con Banca Etruria – rimarca poi il ministro degli Esteri – abbiamo perso i risparmi di centinaia di migliaia di italiani che stiamo risarcendo ancora…».

 

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