Il governo elimina pure le squadre nautiche: è allarme sicurezza nei porti italiani

11 Dic 2019 15:58 - di Redazione

Tanto tuonò che piovve: con la registrazione del decreto legislativo 177/2016 – in applicazione della cosiddetta Legge della “dimenticabile” ministra Madiapossiamo dire addio definitivamente alle Squadre nautiche della Polizia. Questo settore, dopo esser stato via-via smembrato nel corso degli ultimi tre anni, ora è stato definitivamente sciolto.

L’allarme del Coisp

A lanciare l’allarme è Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp: “Questa scelta, compiuta dal governo Renzi, è stata attuata definitivamente dall’attuale esecutivo e non potrà che indebolire il sistema di controllo del territorio, anche marittimo” ha spiegato. Secondo Pianese, infatti, “in un momento storico in cui l’allarme terrorismo è a livelli massimi, ridurre la spesa pubblica sopprimendo questo settore è da irresponsabili”.

Squadre nautiche addio, ringraziamo Renzi e Conte

Nell’ottica del risparmio e del recupero di uomini, il governo giallorosso sta continuando a sacrificare gli interessi collettivi sull’altare della spending review. Le autorità provinciali di pubblica sicurezza, infatti, non avranno più tutti quegli strumenti operativi. E tutte quelle competenze tecniche del personale delle Squadre Nautiche atte proprio al controllo dei porti, delle zone di riviera e di transito. “Comprendiamo e siamo d’accordo nel ridurre i costi sull’acquisto di nuovi natanti. Ma ci pare assurdo che alle questure venga tolta la supervisione di alcune operazioni – come quelle del controllo dei rigassificatori o delle raffinerie petrolifere, considerati obiettivi sensibili per l’allarme terrorismo – affidandolo ad altri Corpi, le cui funzioni non sono quelle di tutela dell’ordine pubblico” aggiunge Pianese.

A rischio la sicurezza dei nostri mari

La Polizia, infatti, è l’unica istituzione statale investita dei pieni poteri per lo svolgimento dei servizi di Polizia Giudiziaria e di Ordine Pubblico in mare. Perché attribuiti dalla legge 121 del 1° aprile 1981. Cosa che non possono fare gli organi militari come la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera ai quali sono assegnate prioritariamente altre funzioni. Vieppiù: nella maggior parte dei casi anche le bande di trafficanti di stupefacenti o di armi si celano all’interno delle navi che ufficialmente trasportano merci e che talvolta attendono per giorni in rada nell’attesa di poter scaricare. “La Polizia ha condotti alcune importanti azioni, negli ultimi anni, proprio mentre le imbarcazioni erano in rada. La Guardia di Finanza, adesso, sarà in grado di garantire questo tipo controllo?”. Per il momento la situazione è questa, con tanti saluti alla sicurezza dei nostri mari.

Commenti

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  • ANGELA 11 Dicembre 2019

    Se il governo non tutela il territorio allora sono degli IRRESPONSABILI !!!

  • maurizio pinna 11 Dicembre 2019

    Conoscevo di vista un anziano signore che dopo aver militato nella X Divisione della Fanteria di Marina Repubblicana, al termine del conflitto era finito nella Legione Straniera per trovarsi poi a Dien Bien Phu durante il famoso fatto d’arme. Lui i comunisti li aveva visti da vicino e per davvero e mi colpì una frase in particolare “ I comunisti sono quelle persone molto brave a fare le cose sbagliate”. L’articolo in questione ne è la conferma. Ricordo che questa estate, i giornali e le TV rosse per arrampicarsi sugli specchi sostenevano che nonostante gli sforzi poderosi di Salvini i visitors sbarcavano ugualmente sulle nostre coste, affermazione tra le più ignoranti mai sentite: ma come si fa a pensare che la immensa costa italiana possa essere resa impenetrabile? Come? Con chi? A quale costo? Peraltro era solo una delle solite scempiaggini dei compagni, visto che ora , con la nuova legge, anche l’ultimo barlume di bloccare qualcuno è stato definitivamente spento……sono molto bravi nel fare le cose sbagliate.