Gasparri: “Dalla Trenta una raffica di encomi mentre stava lasciando il ministero”

21 Dic 2019 18:41 - di Redazione
Gasparri

Venticinque encomi in due giorni. Sono quelli che avrebbe firmato Elisabetta Trenta per altrettanti militari mentre, di fatto, non era più ministro della Difesa. I riconoscimenti sarebbero stati attributi, infatti, negli ultimi due giorni di permanenza al ministero. A chiederne conto è il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ricordando che l’encomio solenne, che si attribuisce “per atti eccezionali” non ha solo un valore simbolico, ma “incide sulla vita, sugli avanzamenti di carriera e sullo stipendio”.

Gasparri presenta un’interrogazione

Nell’interrogazione Gasparri ricorda che, “da organi di stampa”, si è appreso che, “tra i numerosi encomi conferiti dall’ex ministro Trenta durante la sua pur breve permanenza al Ministero della difesa, ce ne sarebbero alcuni alquanto discutibili”. Il senatore azzurro porta quindi l’esempio dell’encomio che sarebbe stato conferito al tenente colonnello Antonio Solito, “comandante della base di Palau, dove l’ex ministro avrebbe trascorso le vacanze estive, con la motivazione di aver organizzato, come riportato dalla stampa, “una accoglienza impeccabile agli ospiti della struttura, aver compiuto scelte tecniche rivolte al rispetto dell’ambiente fondamentali per avviare un percorso Green dell’Ente, e alla protezione e alla sicurezza di tutti gli spazi a disposizione degli ospiti, in particolare, dei bambini che con crescente livello di partecipazione affollano la base”.

Gli encomi firmati dalla Trenta

Negli ultimi due giorni di permanenza in carica, osserva ancora Gasparri, la Trenta avrebbe firmato addirittura 25 encomi, soltanto a uomini dell’Esercito, molti dei quali svolgevano il loro lavoro negli uffici del Ministero con ruolo di suoi fedeli collaboratori; tra gli encomiati, come riporta la stampa, ci sarebbero: il capo ufficio pubblica informazione del Ministero, nonché autore di alcuni scivoloni di comunicazione, colonnello Francesco Greco.

L’elenco dei beneficiati

L’ex capo della segreteria, colonnello Antonello Arabia, e il suo consigliere per le politiche delle alleanze, tenente colonnello Toni Caporrella; il capitano di fregata Daniele Panebianco, che del Ministro è stato consigliere, e il tenente colonnello Cristiano Pinna, ex aiutante di campo della Trenta; encomio solenne è stato conferito anche per Mirko Lapi, ai tempi consigliere del Ministro per l’analisi strategica e la cyber security, al colonnello Antonio Iurato, capo ufficio della segreteria generale, al tenente colonnello Alessandro Di Taranto, sempre della segreteria generale, al colonnello Massimo Ciampi, capo ufficio personale militare, al colonnello Enrico Bellucci, capo del cerimoniale, al tenente colonnello Vincenzo Arcamone, dell’ufficio del personale militare, al maggiore Massimo Coppola, capo sezione ufficio affari connessi al bilancio nel gabinetto del Ministro, e al generale Mauro D’Ubaldi, vice capo di gabinetto; ci sarebbe anche il maggiore Antonio Lamia, addetto alla segreteria, il cui riconoscimento è stato tributato di fatto per “l’estensione del sistema documentale informatico”.

L’interrogazione firmata Gasparri

Il caporal maggiore scelto Azzurra Cattino ed il caporal maggiore capo Ciro Gigi, collaboratori della segreteria e del gabinetto del Ministro, i cui encomi sono stati firmati il 3 e il 4 settembre 2019 sarebbero praticamente “in fotocopia” con circa 250 parole copiate e incollate dall’uno all’altro provvedimento; degno di nota, poi, sarebbe l’encomio solenne concesso al brigadier generale Rodolfo Pascali per il lavoro svolto “nell’ambito delle materie di responsabilità a lui assegnate in materia di protezione dei dati personali”, si chiede sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della vicenda; se non ritenga di dover procedere alla verifica di questi encomi e, nel caso quanto riportato corrispondesse al vero, se intenda attivare le procedure per la revoca degli stessi.

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