Figlia di 33 anni porta il padre in tribunale per avere la “paghetta”. Il giudice le dà ragione
Una sentenza che fa discutere. «Papà, le dia la paghetta anche se ha 33 anni». Il tribunale dà ragione a una figlia che guadagna 700 euro e chiede aiuto al padre. Condanna l’uomo a due mesi di carcere per aver smesso di versarle gli alimenti. È la storia raccontata oggi da La Repubblica. Il padre si è dichiarato nullatenente e disoccupato. Aveva smesso da qualche anno di versarle i 258 euro al mese di alimenti. Per lui il giudice ha stabilito la sospensione condizionale della pena a patto che versi subito una provvisionale di 3000 euro immediatamente esecutiva in favore della figlia.
La denuncia della figlia
Era stata la figlia a denunciarlo il 29 dicembre 2014, raccontando come avesse smesso di contribuire al suo sostentamento dal 2012. Un uomo con cui i rapporti erano sempre stati difficili – continua a raccontare il quotidiano – dopo che si era separato da sua madre nel 2000. Nella sentenza di divorzio, il giudice aveva stabilito che dovesse corrispondere 500mila lire all’ex moglie. E aveva accusato il padre di mancata ottemperanza degli obblighi familiari, per «aver fatto mancare i mezzi di sussistenza alla figlia maggiorenne».
La ragazza aveva il sogno di fare l’università «ma non ho avuto la possibilità», ha detto al giudice. Dopo il diploma in ragioneria qualche stage, lavoretti saltuari. Fino a un part time nel 2015 con uno stipendio di circa 600 euro. «Adesso ne guadagno 786, vivo sempre con mia mamma», ha spiegato in aula. Il padre ha ammesso che i rapporti con la figlia erano peggiorati da quando aveva smesso di pagarle gli alimenti. Il giudice gli ha chiesto perché l’avesse fatto e lui ha risposto: «Perché era grande, sapevo che stava lavorando…». Poi ha parlato delle sue difficoltà economiche, ma il giudice non gli ha creduto e dovrà ricominciare ad aiutare sua figlia.
Ritengo la sentenza deleteria: Ad una certa età i figli si devono mantenere da soli. Fra alcuni mesi inizierò una causa contro i miei figli ambedue laureati con specializzazione la prima oltre 30 enne ed il secondo quasi ventottenne. Oltre al mantenimento di 735 euro mensili gli ho dato anche l’ appartamento che aVEVO ACQUISTATO prima del matrimonio e frutto di 6 lunghi anni di risparmio. Ritengo che adesso sia giunta l’ora che si mantengano da soli: Per quanto riguarda l’appartamento posso anche donarglielo. Tra l’altro, dopo la separazione causata dall’infedeltà di mia moglie che dopo 9 anni di matrimonio perse la testa per un deficiente, io mi trasferii a Verona, città che amo da sempre e dove tutt’ora LAVORO I VIVO. Spero che il giudice che avrò abbia una visione diversa di quello di cui stiamo discutendo.
Quella ragazzina li, dovrebbe semplicemente vergognarsi, a 33 anni se non è capace di mantenersi è veramente messa male, ma ancor peggio chi ha avuto il pessimo gusto di prendere una tale decisione. Quanti ragazzi si fanno un enorme mazzo per studiare e si mantengono perché le famiglie hanno delle difficoltà, sono degli imbecilli questi? No sono ragazzi seri da togliersi tanto di capello per il rispetto nei loro confronti. Questo giudice dovrebbe essere obbligato a far una visita psicologica e psichiatrica perché credo che abbia perso il buon senso delle cose.