Feltri: il Fatto perde copie, si liberi di Scanzi. La replica: neanche Senaldi si compra i libri di Vittorio
Il Fatto quotidiano ha perso in ottobre l’11% delle copie rispetto all’anno precedente. E la notizia è la circostanza che accende un nuovo scontro via social tra Vittorio Feltri e Andrea Scanzi.
A innescarlo, il fondatore di Libero: “Risulta che il Fatto Quotidiano abbia perso in ottobre, rispetto allo scorso anno l’11 per cento delle copie vendute. Consigliamo a Travaglio: se vuole riguadagnarne altrettante basta che perda il buttafuori Andrea Scanzi“, ha scritto Feltri su twitter.
Altrettanto piccata la risposta del giornalista. “Ma quanto rosicano a Libero? Son proprio diventato la loro ossessione -scrive Scanzi sui suoi profili social-. E la cosa geniale è che Littorio Feltri, l’uomo che sussurrava ai gin tonic, tira pure in ballo le copie vendute. Cioè: LUI, che vende dieci volte meno di me, e che ha scritto un libro (uscito in contemporanea col mio) che non ha comprato neanche un Senaldi qualsiasi, parla di copie vendute con ME. Con ME. Ma a che giro di Glen Grant rancido è arrivato, questo qua? Sarebbe come se il Poro Schifoso dicesse a Messi che non sa dribblare. Posa il fiasco Littorio, dai. (E non avete letto quel che mi scrive in privato Senaldi. Li adoro, questi ragazzacci)”.
Il Fatto, tra Feltri e Scanzi botte da orbi via social
Non è la prima volta che i due sono protagonisti di una rissa furibonda via social. Memorabile quella dell’estate 2018. Tutto ebbe inizio da un articolo pubblicato il 31 luglio su Il Fatto Quotidiano in cui Scanzi definiva Feltri un “eterno borbottone” che “guarda al mondo con lo schifo atavico di chi – se solo potesse – ammazzerebbe tutti”. “Va in tivù – scrive Scanzi a proposito di Feltri – anche se non ci vorrebbe andare”.