Domani il “pigmeo” Conte incontra il “gigante” Trump. Come si giustificherà il premier rossogiallo?
Domani Giuseppe Conte, premier di una piccola nazione in seria difficoltà politica ed economica, sarà a Londra. E incontrerà Donald Trump, leader di una nazione che grazie a lui va a gonfie vele. La minaccia degli Stati Uniti di imporre sanzioni a Francia e Italia per la digital tax contro i giganti del web sarà uno dei temi al centro del bilaterale. ”Avrò un bilaterale con Trump domani, ne parleremo domani”, ha detto Conte ai giornalisti al suo arrivo nella capitale britannica. Preoccupato? ”Ci sono tanti dossier che potrebbero preoccuparmi – dice Conte -. Però lavoriamo per risolvere tutto, la preoccupazione la mettiamo da parte, abbiamo un approccio sempre concentrato per la soluzione ottimistica per risolvere i problemi”.
Il tema dei dazi è riemerso con forza nelle ultime ore dopo il rapporto dell’Ufficio del rappresentante del commercio americano. Gli Usa minacciano tariffe contro la Francia e anche contro l’Italia per la web tax (che, secondo quanto previsto nella legge di bilancio dovrebbe entrare in vigore nel nostro Paese il prossimo primo gennaio, ndr). Misure che vanno tra l’altro ad aggiungersi a quelle già introdotte nelle settimane scorse sul caso Airbus.
Conte “solleciterà” Trump sulla Libia
Nel corso del bilaterale che si terrà nel pomeriggio Conte e Trump parleranno dei temi che saranno stati affrontati nel summit Nato. A partire da quella che Trump considera una ”iniqua” condivisione degli oneri, in riferimento alle spese militari. In proposito, l’Italia, ancora ben lontana dall’obiettivo del 2% del pil da raggiungere nel 2024, ha più volte sottolineato la nostra partecipazione consistente alle missioni della Nato. L’Italia è il secondo contributore dell’Alleanza atlantica. In cima all’agenda del bilaterale ci sarà poi il dossier libico, con il premier che si farà portavoce di “una nuova sollecitazione al presidente Trump”. Sulla Libia per la verità la posizione degli Stati Uniti resta ambigua. Ma è chiaro che Trump non nasconde il suo sostegno al generale Khalifa Haftar. Un’ambiguità che potrebbe essere sciolta in reazione al maggiore coinvolgimento di Mosca nel Paese, proprio a fianco dell’uomo forte della Cirenaica.
Trump: la Cina vuole intrappolare i Paesi debitori
Tra i temi che potrebbero essere sollevati nel bilaterale ci sono anche Cina e 5G. Che tra l’altro sono oggetto di tensione nei rapporti tra Roma e Washington. Nei giorni scorsi, una fonte dell’amministrazione americana aveva sottolineato come “la Cina stia attivamente cercando una grande presenza ed una maggiore influenza nel mondo, anche nell’area di responsabilità della Nato”. Offre denaro a basso costo, investimenti a basso costo e infrastrutture cruciali, tra cui porti e reti elettriche”. “Sta cercando di intrappolare nazioni nel debito – aveva denunciato, in un riferimento anche agli accordi sulla Via della Seta – e così ottenere concessioni diplomatiche”.
Quanto al 5G, ha detto il funzionario dell’amministrazione americana, si tratta di “un altro tema su cui la Nato deve essere vigile. Questa è la priorità per il presidente: scambiare la sicurezza dei nostri network di telecomunicazioni e la privacy dei nostri dati personali per risparmiare non è nell’interesse di nessuno dei nostri alleati”. Su questo punto Conte ripeterà le rassicurazioni già date nei mesi scorsi e concretizzatesi nel decreto sul golden power per garantire la sicurezza delle nostre reti di tlc, in particolare quelle del 5G.