Dito medio a Salvini, la ragazza ora fa la vittima: gogna su di me, non sono di sinistra
Dito medio a Salvini mentre il leader della Lega dormiva in aereo. Ora la ragazza che ha postato su Instagram lo scatto ha cancellato i sui profili social e fa la vittima.
Dito medio, la versione di Erika
Ha ritenuto di dover fornire una sua versione della vicenda con una lettera pubblica, affermando che il dito medio non era rivolto a Salvini: “Salve a tutti, sono Erika Labbe, ho 19 anni e sorpresona, non sono una sardina. Ringrazio la suddetta pagina e Matteo Salvini per aver esposto il mio nome ovunque, facendo sì che mi arrivassero in direct insulti pesanti, minacce di morte, intimidazioni varie e materiale pornografico”, esordisce. E sulla foto che suo malgrado l’ha resa celebre per qualche ora dice: “Questa foto l’ho condivisa con i miei amici per evidenziare l’incredibile coincidenza di prendere un volo low-cost e ritrovarsi seduti insieme a Salvini. Il gestaccio era, piuttosto, rivolto alle persone a cui ho inviato la foto privatamente e nulla aveva a che vedere con Salvini (il quale se vogliamo dirla tutta è circondato anche da cuoricini vari). Non sono di sinistra e non sono di destra”.
E così conclude: “Un piccolo appunto va però ad una questione che mi sta più a cuore: il Cyberbullismo esiste e quest’oggi io ne sono stata vittima. Le parole possono fare male più di quanto crediate e questo, purtroppo, non sembra essere un parere condiviso. Mi spiace tantissimo”.
Dito medio, i ricami dei giornalisti
Inutile dire che non solo i fan di Salvini si sono scatenati contro la ragazza, che del resto dovrebbe conoscere i rischi dei selfie in rete. Anche i giornalisti ci hanno messo il loro impegno per infiocchettare una non notizia, un gesto di pura maleducazione.
“Osservando bene – scrive Fulvio Abbate – nell’immagine di Erika c’è, sì, il “Capitano”, nello stesso tempo siamo, appunto, in presenza del trofeo sovrastato dal piede del giovane bel cacciatore. Paradossalmente, l’immagine ha un impatto mediatico maggiore perfino della folla delle sardine vista a volo d’uccello; alla fine, si prova pena e commiserazione per il Salvini che, riavutosi dalla botta di sonno, prova a uscire dall’incubo del pubblico scherno invitando i sostenitori a rispondere con i tweet all’offesa”. Il ricamo era inevitabile, e non è stato certo Salvini a scatenarlo.