Concorso alla Camera aperto alla “casta”, FdI accusa Fico: «Via libera vergognoso»
Saranno vacanze di Natale all’insegna dello studio per i circa 15mila candidati al concorso per consiglieri parlamentari bandito dalla Camera, in programma a gennaio. E tra questi, purtroppo, ci sarebbero anche dei deputati, forse grillini, secondo indiscrezioni. Una dichiarazione in extremis del presidente della Camera Fico, che invita i deputati a non partecipare al concorso, non risolve il problema. Fico, in ufficio di presidenza, pur incalzato da FdI, non ha ritenuto di modificare il bando del concorso (il secondo in pochi mesi) per bloccare l’accesso della “casta” e dei colleghi al concorso interno. Nei giorni scorsi, il questore di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli aveva preso carta e penna per scrivere a Fico. Che è anche a capo della commissione giudicatrice dei prossimi concorsi banditi da Montecitorio – per sollevare il caso.
Concorso Camera, Fico fa lo gnorri
In mattinata, poi, Fratelli d’Italia aveva messo alle strette il presidente della Camera. «E’ vergognoso che il presidente Fico si rifiuti di impedire la partecipazione dei deputati al concorso per consiglieri parlamentari bandito dalla Camera». Il vice presidente Fabio Rampelli e il questore Edmondo Cirielli, in segno di protesta, avevano abbandonato la seduta dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio. «Per il presidente Fico non si deve modificare nulla e dunque si può consentire ai deputati di partecipare al bando. Non solo, ma con prepotenza istituzionale si è anche rifiutato di mettere a votazione tale decisione». Uno scandalo, secondo FdI. Una posizione espressa negli scorsi giorni anche da Giorgia Meloni (video).
Il bluff del presidente: è contrario ma non cambia il bando…
«Nel tardo pomeriggio, l’ipocrita dichiarazione di Fico: «La riunione odierna dell’Ufficio di Presidenza per l’approvazione del bando di concorso per assistenti è stata l’occasione per un confronto sul tema della partecipazione di deputati ai concorsi banditi dalla Camera dei deputati. A questo riguardo l’Ufficio di Presidenza, composto da deputati di tutti i gruppi politici, ha convenuto come sia del tutto inopportuna, se pur formalmente legittima, la partecipazione di deputati a tali concorsi. Auspico quindi che i colleghi che avessero eventualmente presentato domanda di partecipazione ai concorsi già banditi vi rinuncino e che non vi siano candidature di deputati per i concorsi che saranno via via deliberati».
Rampelli spiega che nella sostanza, quella dichiarazione resta una semplice presa di distanza politica di Fico: «Alla nostra richiesta di modificare il bando, stamattina, per indicare un’esplicita esclusione dei parlamentari dal concorso, lui aveva detto no. Ha ritenuto di andare avanti e noi, per protesta, abbiamo abbadonato l’aula. La sua dichiarazione, peraltro annunciata stamane, non cambia nulla. Se il concorso dovessero vincerlo dei deputati grillini, cosa dovremmo pensare? Che erano davvero i più bravi?».